Falsificano le opere dell’artista Arman Tombolano nei guai
TOMBOLO
Erano riusciti a riprodurre fedelmente cinque copie di opere d’arte dell’artista francese Arnand Pierre Fernandez, noto come “Arman”, principale esponente del movimento Nouveau Realisme.
Le tenevano tra Padova e Roma e le commerciavano cercando di piazzarle agli amanti dell’arte a cifre da capogiro. Un’opera dell’artista, famoso per la tecnica del “dissemblage” degli strumenti musicali e le cui opere sono esposte al Metropolitan Museum of Art di New York, alla Tate Gallery di Londra e al Centre Pompidou di Parigi, vale infatti centinaia di migliaia di euro. Il pm Benedetto Roberti ha inviato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari a carico di un padovano e di due romani, iscritti nel registro degli indagati per commercio, detenzione e circolazione di opere contraffatte. Sotto accusa Ariano Mantoan, 76 anni, di Tombolo, Dante Fava, 86 anni, e Giuseppe Surfaro, 73 anni, entrambi residenti a Roma. I tre sono stati smascherati da una parente del defunto artista francese, che vive a New York. La donna, inserita negli ambienti dell’arte, è venuta a sapere che alcune opere di Arman erano state messe in vendita. Si trattava di: “Trapano a mano”, “Chiodi e posate”, “Violino fatto a pezzi”, “Archetti di violino” e “Tromba fatta a pezzi”. La donna ha scoperto che si trattava di opere false che il trio aveva fatto riprodurre da un fotografo professionista che lavora tra Tombolo e San Martino di Lupari. Quest’ultimo totalmente all’oscuro della truffa. È così scattata l’indagine del Comando Tutela patrimonio culturale del Nucleo di Venezia. Le cinque opere d’arte sono state analizzate da Isabella Quattrocchi, consulente del tribunale di Roma, che ne ha decretato la contraffazione. L’esperta nella sua relazione ha sottolineato che le firme, non compatibili con quella dell’artista, «sono state eseguite tutte dalla stessa mano», che «la resina non è della tipologia usata abitualmente dall’artista», che «gli oggetti utilizzati nelle inclusioni sono i tipici soggetti utilizzati da Arman ma eccessivamente manomessi o smembrati». —
Alice Ferretti
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