Falsificate le fatture del poliambulatorio

Il titolare di Fisio Piove ha scoperto per caso l'imbroglio ed ha subito sporto denuncia
FALSE FATTURE. Qui sopra il documento fasullo consegnato a uno dei due clienti dell’ambulatorio «fantasma». In alto un originale di Fisio Piove A sinistra l’esterno dell’istituto fisioterapico il cui titolare ha portato alla luce lo scandalo
FALSE FATTURE. Qui sopra il documento fasullo consegnato a uno dei due clienti dell’ambulatorio «fantasma». In alto un originale di Fisio Piove A sinistra l’esterno dell’istituto fisioterapico il cui titolare ha portato alla luce lo scandalo
 
PIOVE DI SACCO.
Fatture false a nome del poliambulatorio Fisio Piove di via Crociata. E' stato lo stesso titolare, Antonino Macaluso, ad imbattersi nei documenti fasulli e senza perdere tempo si è presentato ai carabinieri e alla guardia di finanza per sporgere denuncia.
 Un altro ambulatorio medico di Piove di Sacco ha emesso ad alcuni clienti delle fatture utilizzando l'intestazione del concorrente Fisio Piove e la partita Iva del centro di fisioterapia di Padova di cui è titolare lo stesso Macaluso. In pratica è stato fatto un collage prendendo il nome da una fattura e la partita Iva da un'altra.  Il sospetto è che le due fatture false di cui Antonino Macaluso è riuscito ad entrare in possesso, una da 675 e l'altra da 1.200 euro, rappresentino solo la punta dell'iceberg di una truffa di dimensioni ben maggiori. «La scoperta è avvenuta quasi per caso - racconta Macaluso -. Dieci giorni fa un amico avvocato mi fa sapere che un paio di suoi clienti gli avevano fornito mie fatture per la richiesta di rimborso all'assicurazione. Mi ha fornito i due nomi e per scrupolo, non ricordandoli, ho fatto una verifica. Ed è appunto emerso che queste persone non sono mai passate da Fisio Piove. Ho richiamato l'avvocato chiedendogli di mostrarmi le fatture. Così ho scoperto l'imbroglio. Con caratteri diversi viene riportata l'intestazione del poliambulatorio di via Crociata e sotto la partita Iva del centro di fisioterapia che ho a Padova. Le stesse fatture sono arrivate anche alle assicurazioni per i rimborsi. Ho comunque già informato i liquidatori che si tratta di documenti fasulli, non riconducibili alle mie società. Ho denunciato tutto ai carabinieri e alla finanza e informato l'agenzia delle entrate».  Da quanto si legge nella denuncia che Macaluso ha formalizzato alla stazione dei carabinieri di Abano Terme, i due clienti ai quali sono intestate le fatture hanno riferito all'avvocato che ha chiesto loro dove hanno eseguito le terapie riabilitative di non essersi recati effettivamente da Fisio Piove; inoltre hanno fornito il nome e l'età del professionista che li ha curati e i dati non corrispondono ad alcun dipendente di Macaluso.  Un aspetto da chiarire è se i clienti si siano o meno accorti dell'incongruenza fra il nome dell'ambulatorio al quale si erano rivolti e quello riportato nell'intestazione. «Questo lo scoprirà chi farà le indagini - la posizione di Macaluso - io posso pensare che in entrambi i casi sia stato richiesto un pagamento in contanti, come loro stessi hanno riferito all'avvocato di aver eseguito, ma di importo inferiore rispetto a quello indicato in fattura. L'assicurazione avrebbe comunque rimborsato l'intera cifra, quindi si è prospettata una sorta di guadagno. Viceversa chi ha emesso la fattura falsa non sarà chiamato a pagare alcuna tassa, e si è intascato i soldi completamente in nero».  Quella di Antonino Macaluso è solo un'ipotesi. Tocca adesso agli investigatori fare luce su questa vicenda, che di lati oscuri ne presenta davvero molti.  

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