Federalberghi: numero chiuso in spiaggia sul litorale veneziano

JESOLO. «Contingentiamo i pendolari». La costa veneziana come Venezia città, le spiagge venete come tante piazze San Marco. Magari detto così è un po’troppo audace, ma certo dopo un ponte del 2 Giugno da tutto esaurito il ragionamento deve essere posto nuovamente alla luce del traffico e delle strade intasate. E a farlo è il presidente di Federalberghi Veneto, Marco Michielli.
Il presidente degli albergatori non è uno che gira attorno nei discorsi e anzi va dritto al concetto: «Non è possibile che per tornare a Milano i nostri ospiti impieghino dalle 6 alle 8 ore a causa del traffico, li perderemo tutti».
E così nasce la sua provocazione che a vederla bene però diventa un ragionamento serio sul quale riflettere per decidere come saranno le località turistiche del futuro, quando in due ore si vola verso il sud Italia, in tre in Grecia o Spagna, in quattro alle Canarie, in attesa che altre mete non siano più in odore di terrorismo. E senza code in auto.

«Sulla costa veneziana ormai la viabilità in entrata e uscita è costantemente intasata nei giorni di maggiore affluenza, come nel ponte appena concluso», spiega Michielli, «non è accettabile. Rappresentiamo la metà delle presenze turistiche, e dei fatturati, con le nostre spiagge. Il turismo è un bene comune con un indotto enorme. Per far arrivare presenze turistiche importanti», aggiunge, «dobbiamo aiutarli ad arrivare qui. Sono ad esempio tornati i milanesi che erano scappati prima che fosse realizzato il passante autostradale. Sono tornati dopo che è stato completato il passante e timidamente si sono riaffacciati. Poi è arrivata la crisi e si sono nuovamente fermati. Quest’anno stanno tornando con entusiasmo, ma se ci mettono fino a 8 ore di viaggio per due o tre giorni rischiamo davvero di perderli ancora. E con loro tanti altri che potrebbero salire in aereo e in tre ore volare in Spagna o in Grecia. Ci sono problemi in autostrada, poi su tutte le strade di accesso ai litorali. I sindaci devono battere i pugni per una viabilità migliore. Un modello da prendere in considerazione può essere Lignano, con il casello autostradale e poi uno stradone dritto con più corsie. Ecco che dobbiamo ragionare su un turismo diverso, che spende e garantisce risorse», afferma Michielli.
«Tutti hanno diritto di venire al mare, nulla da dire, ma il flusso eccessivo nei fine settimana mi costringe a pensare e riflettere su cosa sia sbagliato. Lo stesso discorso che vale per Venezia. Possiamo disincentivare in qualche modo il pendolarismo. Grado, ad esempio, ha recintato la spiaggia, per entrare paghi un ticket, ed è un’organizzazione storicamente consolidata. Di sistemi ce ne sono tanti per governare questi flussi, basta studiarli. Non possiamo paragonare chi viene in spiaggia e consuma al massimo un ghiacciolo o una bottiglia d’acqua a chi paga per camera di albergo, lettino, ombrellone, pranzi e cene e tutto il resto. Possiamo anche individuare zone parcheggio non proprio davanti alla spiaggia, un parcheggio scambiatore per chi arriva per una sola giornata e viene quindi fermato alle spalle del litorale per poi raggiungerlo con altri mezzi organizzati».

Finora anche solo parlare di spiagge a pagamento ha determinato levate di scudi, comitati inferociti, proteste. Tanti sindaci, in realtà, ci hanno pensato e con loro anche operatori del turismo. Jesolo ha più volte parlato di ticket, recinzioni e stabilimenti chiusi per motivi di sicurezza, con i pendolari “relegati” sulle poche spiagge libere garantite per legge, o in passeggio solo sulla battigia. Ma ogni progetto è subito naufragato. Ora il presidente degli albergatori veneti rilancia il dibattito senza paura di reazioni scomposte.
Anche la Spagna, dopo aver accolto tutti per fare numero, adesso sta pensando a una selezione per un turismo migliore e spendaccione, così sta per fare la Grecia. Le presenze sulla costa veneziana sono 32 milioni su 70 milioni dell’intero turismo veneto, con un fatturato da 17 miliardi di euro che per circa la metà arriva dalle spiagge. Gli ingressi delle auto nel fine settimana a Jesolo, di giorno, sono in media 20-30 mila, più o meno come Cavallino Treporti e Bibione, poco meno a Chioggia Sottomarina e Caorle.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova