Fermate Express, è guerra tra sindacati e BusItalia

Gli autisti: «Bel progetto ma è fallito perché non è stato mai pubblicizzato» L’azienda: «Non è vero, a giorni nuovo impulso con le sigle con cui parliamo»

Non è mai decollato il nuovo servizio pubblico Fermata Express, offerto dal Comune e da BusItalia Veneto da circa un anno. La possibilità che la nuova azienda pubblica (55% delle azioni di Ferrovie dello Stato e 45% del Comune) concede a chi abita nelle periferie, ma anche a quelli che si spostano in direzione opposta, di salire a bordo delle corriere extraurbane ex Sita (non nelle ore di punta) di BusItalia, pur avendo in tasca il biglietto urbano o suburbano, si è rivelato un flop. Eppure si tratta di ben 300 corse al giorno, che partono e arrivano all’autostazione di viale della Pace e che collegano la città sia verso la Bassa che verso l’Alta. Sono corse veloci che, ad esempio sui percorsi sud ed ovest, effettuano solo la fermata in autostazione e davanti gli ospedali. Per esempio, ai confini tra il Comune di Padova e quello di Selvazzano, in località Tencarola, c’è sia la fermata del bus suburbano numero 12, proveniente da Selvazzano e sia quella denominata per l’appunto Fermata Express, dove si fermano le corriere blu che arrivano da Teolo e dagli altri paesi dei Colli Euganei (20 al giorno). Con le norme attuali in vigore, chi ha l’abbonamento urbano o suburbano oppure il biglietto, da 75 minuti, da 1,30 euro, può tranquillamente salire anche sulle corriere che arrivano da ovest. In questo caso, se, ad esempio, deve andare in stazione Fs, in 10-12 minuti si ritrova già in autostazione, a soli cinquanta metri dalla meta prescelta. Chi, invece, sceglie di salire sul 12, arriva in stazione minimo dopo 20 minuti perché il bus suburbano effettua tutte le fermate e fa un giro più lungo. «Sulla carta era decisamente un bel progetto a vantaggio degli utenti». dice Paolo Tollio, autista ex Aps Holding. «Le Fermate Express, invece, sono già tramontate perché non sono state pubblicizzate a sufficienza e, nel progetto, non sono stati coinvolti né i sindacati di categoria e né i singoli autisti dell’extraurbano. Lo stesso biglietto unico, poi, non è mai diventato esecutivo». Immediata la replica di BusItalia Veneto. «Innanzitutto mi fa piacere che Tollio abbia giudicato positivamente la novità, alla quale ha lavorato più degli altri l’assessore Stefano Grigoletto». sostiene l’azienda. «Ma non è assolutamente vero che il progetto è già fallito. Proprio in queste settimane BusItalia ha deciso in azienda di rilanciarlo a tutti i livelli, naturalmente in stretta collaborazione con il Comune, coinvolgendo, questa volta, sia gli autisti che i sindacati che fanno parte delle Rsa(ovvero Cgil, Cisl, Uil e Faisa-Cisal)».

Felice Paduano

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