«Fermate i lavori nella lottizzazione di Caselle»

L'ex assessore: «Stravolti gli obiettivi originari del piano, danno urbanistico e ambientale»
LOTTIZZAZIONE In via Santa Barbara problemi molto simili a quelli della vicina via Santa Amelia
LOTTIZZAZIONE In via Santa Barbara problemi molto simili a quelli della vicina via Santa Amelia
 
SELVAZZANO.
Un lungo esposto per chiedere al sindaco Enoch Soranzo, al Prefetto, alle forze dell'ordine e alla magistratura la sospensione temporanea dei lavori di costruzione condomini in Via Santa Amelia a Caselle nella lottizzazione PL12.
 La richiesta arriva da Franco Boffo, assessore un paio di decenni fa, residente nei pressi della zona che è già stata interessata da problemi quando fu edificato nella vicina via Santa Barbara e i cittadini insorsero per problemi simili a quelli denunciati da Boffo. La zona si dovrebbe configurare come piano particolareggiato di risanamento e riordino urbanistico, così come nello spirito di una legge regionale del 1991, spiega Boffo. Il dibattito nel Consiglio comunale di allora, ma anche tra i cittadini, mise in evidenza gli aspetti ambientali di tutta l'area. In particolare, il paleoalveo doveva essere conservato quale direttrice per il sistema degli spazi verdi; i fabbricati di pregio esistenti, come ad esempio la casa Valente del 1800, andavano conservati. «L'iter procedurale, particolarmente lungo, ha determinato un conflitto d'interessi - sottolinea Boffo - e ha stravolto gli obiettivi originari, determinando maggiore confusione urbanistica con conseguente danno per la questione urbanistica ed ambientale. Inoltre, nell'area sono presenti numerose condotte fognarie che servono gran parte di Caselle e la pompa di sollevamento, condotte soggette a frequenti e prolungate rotture, che inquinano le falde acquifere, con conseguenti interventi di manutenzione. Lo scolo Lazzaretto non è stato risanato e da decenni emana odori nauseabondi. Dal punto di vista edificatorio, nel 2006 la giunta Fortin ridusse la fascia di rispetto del confine da 7,5 metri a 5. Il Piano Urbanistico in atto non si interessa più nè della situazione igienico sanitaria, nè degli aspetti di risanamento, nè pone in essere interventi a salvaguardia futura e potenziamento di tutta la condotta fognaria che attraversa l'area. Risulterebbe impossibile intervenire in futuro quando sulla stessa rete saranno costruiti i previsti fabbricati».  Tra i motivi che supportano la richiesta di Boffo anche il fatto che non sembrano essere stati rispettati finora gli standard urbanistici relativi a parcheggi e verde pubblico. «Sarebbe auspicabile - chiude Boffo - un sopralluogo per verificare il complesso dell'impatto ambientale del piano che si traduce in un privilegio per gli speculatori ma in un gravissimo e irrimediabile danno per la salute dei residenti nella zona adiacente al PL12».

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