Fondazione Oic già individuato il nuovo presidente

Una scelta di continuità. Preparata dallo stesso professor Angelo Ferro – «nel pieno rispetto del meccanismo di governance» – che sarà formalizzata a breve. Il futuro della Fondazione Opera Immacolata Concezione è già scritto: il futuro presidente è stato, infatti, già designato. Il passaggio del testimone, vista la malattia che da qualche anno accompagnava il “professore”, è stato preparato per tempo e sarà in tutto e per tutto nel segno della continuità.
La presidenza andrà quindi a una persona che è stata vicina al professore e che con lui ha già condiviso le scelte strategiche che caratterizzeranno il futuro della Fondazione Oic. Spetterà al comitato dei fondatori formalizzare la nomina del nuovo presidente che si troverà alla guida delle nove residenze assistite sparse nel Veneto e che ospitano 2.200 persone. Oltre al comitato di sorveglianza e indirizzo, presieduto da Mario Bertolissi, le leve operative della Fondazione sono in capo al consiglio di gestione che vedeva alla presidenza Ferro e, tra gli altri componenti, il direttore Ernesto Burattin, gli imprenditori Giuliano Tabacchi e Alessandro Banzato e Fabio Toso.
Oltre alle manifestazioni legate al sessantesimo dell’Opera Immacolata Concezione, le scadenze più prossime sono legate all’inaugurazione della nuova palestra (attesa per giugno) che completerà il centro di riabilitazione integrale mentre, a settembre, è in programma la posa della prima pietra del centro Civitas Vitae Marche. Una struttura gemella a quella della Mandria che sorgerà sulle colline dietro Pesaro. Tutto proseguirà, quindi, lungo l’alveo tracciato da Ferro. I suoi progetti andranno avanti e, anzi, con la sua scomparsa in Fondazione si respira un clima di maggiore responsabilizzazione. Superato il momento della commozione ci sarà il passaggio del testimone alla presidenza. Le redini operative sono ben salde nelle mani del direttore generale Burattin e così sarà anche per il futuro. A lui l’onere di questa dolorosa transizione con la consapevolezza che l’anima dell’Oic se n’è andata ma non la testa.
Matteo Marian
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