Fratellini violenti a Monselice, la sindaca: «Servono centomila euro per gestirli»
Bedin osserva: «In città da 20 giorni, la spesa dev’essere sovracomunale». L’ipotesi della comunità è stata individuata come la più idonea dai Servizi sociali

Ci sono gli estremi per affidare i tre fratellini ai servizi sociali. È quanto emerso dal tavolo di lavoro tra gli operatori dei Comuni di Monselice, Due Carrare e Albignasego, i Comuni dove la famiglia aveva risieduto in precedenza, per affrontare la situazione dei bambini di 10, 11 e 12 anni protagonisti degli episodi di cronaca nel centro della cittadina murata nel fine settimana.
Il lancio dei sassi
Il culmine della situazione è stato il pericoloso episodio avvenuto lunedì 17 novembre mattina, quando i fratelli hanno iniziato a lanciare dal terrazzo di casa in piazza Ossicella oggetti di ogni tipo, creando momenti di paura e tensione tra gli avventori del mercato, i negozianti e i residenti.
Solo grazie all’intervento della polizia locale e dei carabinieri, che con professionalità e metodo sono riusciti a riportare la calma, la situazione non è degenerata ulteriormente.
La mattinata si era conclusa, dopo lunghe ore di mediazione, con la presa in carico in caserma dei minori per le procedure di tutela previste dalla legge. Essendo però tutti minori di 14 anni, e dunque non imputabili, erano stati riaffidati alla madre mentre l’iter burocratico procedeva. Contestualmente si era attivata la macchina dei servizi sociali e della magistratura minorile per valutare le misure di protezione più adeguate.
L’incontro tra operatori sociali
L’esito del primo incontro tra gli operatori ha evidenziato una situazione familiare complessa, che necessita di essere seguita attraverso la presa in carico dei tre fratellini da parte dei servizi sociali.
La documentazione è stata trasmessa il 21 novembre alla magistratura minorile, che dovrà individuare il percorso più idoneo alla loro tutela.
La sindaca Giorgia Bedin sottolinea, oltre alla delicatezza del caso, le difficoltà che un comune come Monselice incontra nella gestione di situazioni tanto impegnative: i bambini infatti sono arrivati in città da appena venti giorni.
«I servizi sociali hanno spiegato che la scelta migliore per i tre bambini sarebbe quella della comunità. Tengo molto al loro benessere, ma come ente questa scelta comporterebbe un costo superiore ai 100 mila euro l’anno, una cifra che pesa su un bilancio già tirato» spiega Bedin. «Queste situazioni non possono essere lasciate sulle spalle dei singoli Comuni, che non hanno le capacità finanziarie per far fronte a problematiche sociali sempre più complesse. Serve una soluzione adeguata e strutturale a livello nazionale» conclude la prima cittadina. —
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