Fruscalzo: «Ho sentito una scossa e ho creduto di aver fatto un ictus»

Il racconto del pensionato sesta vittima del rapinatore seriale di Padova

PADOVA. È steso su un lettino del pronto soccorso Adriano Fruscalzo, 72 anni, pensionato residente insieme alla moglie in via San Biagio, vittima ieri mattina della furia del rapinatore seriale che da un mese terrorizza l’intera città. La testa fasciata, sulla camicia e sul cuscino macchie di sangue, che nonostante le prime medicazioni continua ad uscire. Nei suoi occhi si leggono incredulità, paura, preoccupazione. Ha voglia di parlare, di raccontare cosa gli è successo, come l’hanno ridotto.

«Sono stato agli uffici postali di riviera dei Ponti romani dove ho prelevato 300 euro, poi mi sono diretto verso casa. Come faccio spesso mi sono fermato a comprare il pane nel panificio di via Zabarella. Saranno state le undici e mezza quando sono arrivato davanti al portoncino di casa» ricorda tutto Adriano Fruscalzo, che non ha mai perso conoscenza e non ha alcun vuoto di memoria. «Avevo già infilato la chiave nella serratura, quando ho sentito una forte scossa alla testa. Mi sono sentito debolissimo, le gambe hanno ceduto e sono caduto a terra in ginocchio. Ho visto sangue ovunque: per terra, sui vestiti. Credevo si trattasse di un ictus o una cosa del genere».

Il settantaduenne giura che nell’immediato non ha minimamente percepito di essere stato colpito alla testa: «Non mi sono voltato perché non ho capito subito la situazione, ho pensato solo a rialzarmi e ad andare a chiedere aiuto. Non sono riuscito a vedere nulla e non sono in grado di dare alcuna descrizione».

Adriano Fruscalzo con le sue gambe nonostante la violenta botta in testa ha percorso le scale di casa ed è arrivato dalla moglie. «Si è spaventata molto, mi ha visto pieno di sangue e ha immediatamente chiamato il 118». In ospedale a confortare il padre, la figlia Maura Fruscalzo, accorsa non appena è stata avvisata della brutale aggressione. «Pensavamo davvero si trattasse di un’emorragia celebrale, poi abbiamo visto che mio papà non aveva più il portafoglio. Glielo devono aver sfilato dopo il colpo in testa, lo teneva nella tasca posteriore dei pantaloni. Inoltre i medici misurandogli tutti i parametri hanno assolutamente escluso questa possibilità» spiega la donna. «Siamo preoccupati, poteva andare molto peggio. Speriamo solo che le telecamere abbiano ripreso qualcosa e che finalmente venga preso questo delinquente».

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