Imu per 51 mila padovani, l’incasso è di 38 milioni

Il 16 giugno la scadenza della prima rata, ma c’è il ravvedimento operoso. Padova resta tra le città più care d’Italia, secondo la Uil

Claudio Malfitano
Un quartiere di Padova
Un quartiere di Padova

È scaduto il 16 giugno il termine per la prima rata dell’Imu: sono circa 51 mila i padovani che devono pagare l’imposta sugli immobili, in particolare i proprietari di seconde case oppure di spazi a destinazione non residenziale. Come noto infatti l’Imu è stata abolita per i proprietari di prima casa.

Il Comune si prepara dunque a incassare ben 38 milioni di euro, la metà del gettito totale di 76 previsti in bilancio. Ovviamente per chi non ha pagato c’è modo di rimediare con il ravvedimento operoso.

Chi deve pagare

Ormai da molti anni l’Imu sull’abitazione principale non è dovuta. Fanno eccezione quegli immobili che sono accatastati con le categorie A1, A8 e A9, vale a dire ville, castelli, palazzi storici e di tipo signorile. Ovviamente poi l’Imu si versa per tutti gli altri immobili: uffici, negozi, terreni agricoli o edificabili, e ogni altro tipo di costruzione.

Da quest’anno le aliquote possono essere fissati dai Comuni all’interno di parametri fissati da un decreto ministeriale, ragion per cui ci sono stati degli incrementi rispetto ad alcuni sconti che l’amministrazione aveva deciso negli anni scorsi. In particolare l’aliquota per le abitazioni di pregio è fissata allo 0,6%, mentre per terreni agricoli e aree edificabili si sale all’1,02%.

Tra le città più care

Qualche giorno fa la Uil ha presentato il Rapporto Imu 2025, con l’analisi dei costi annuali dell’imposta per le seconde case, con le variazioni tra le diverse città italiane. Tra quelle con i costi più elevati Roma si posiziona al primo posto con un valore medio annuo di 3.499 euro.

Seguono Milano, dove il costo medio annuo è di 2.957 euro, poi Venezia con 2.335 euro e Torino con 1.984 euro. Padova con una media di 1.821 euro resta tra le città più care del Paese, soprattutto in confronto a una media italiana di 977 euro.

Il gettito Imu per il Comune di Padova però dipende dalle rendite catastali aggiornate, che sono fissate dall’Agenzia delle entrate. La città del Santo infatti è tra le poche in Italia ad aver rivalutato gli estimi catastali nel 2009, mentre nella gran parte degli altri Comuni italiani i valori degli immobili sono fermi agli anni ’70.

Palermo guida la classifica delle città meno care d’Italia, con un costo totale annuo di appena 391 euro, pari a 195 euro di acconto. La seguono a ruota Pesaro e Cosenza, entrambe con un Imu annuo inferiore ai 400 euro.

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