Fuga dall'Italia, in Ungheria c’è un borgo tutto padovano

Trentadue famiglie del centro hanno comprato casa a Olaszfa, nella foresta magiara: «La sera facciamo tornei tra di noi»

PADOVA. Un angolo di Padova nei boschi della suggestiva Ungheria. Trentun famiglie padovane, più una famiglia veneziana di Caorle, hanno comprato casa a Olaszfa, vicino alle città di Vasvàr, Zalaerseg e Szombatelhy e la utilizzano, continuamente, sia come seconda abitazione dove trascorrere le vacanze estive e sia come rifugio ideale per restare fuori Padova anche a Natale, Pasqua ed in occasione di week end lunghi.

D’altronde Olazsfa ( che in lingua magiara significa «albero italiano») dista solo 560 chilometri da Padova e si può raggiungere in auto via Graz (Austria ) o via Maribor( Slovenia). Diciamo sei-sette ore di viaggio. Olazfa è un villaggio di circa 500 abitanti, immerso in una bellissima foresta, dove i residenti convivono con i cavalli, i cerbiatti, le volpi e altri animali amici dell’uomo.

«Per me è un angolo di paradiso», racconta Loretta Scorzon, moglie dell’ex direttore del negozio di abbigliamento Biraghi. «Io e mio marito l’abbiamo scoperto 18 anni fa. E’ stato un amore a prima vista. Ci siamo trovati subito a nostro agio. Il costo della vita è un terzo rispetto a quello della media italiana. L’aria che vi si respira, poi, è pulitissima. Altro che passeggiare per le strade della nostra città, dove lo smog ti entra nei polmoni e lo senti...». Il passaparola ha fatto il resto: e adesso le famiglie padovane che hanno preso casa laggiù sono 31. «Praticamente siamo diventati una vera comunità, che rappresenta il Veneto e l’Italia in Ungheria», dice la signora Scorzon. «D’altronde non dimentichiamo che una volta, ai tempi dell’impero austriaco la nostra regione e l’Ungheria stavano sotto la stessa corona».

Un altro padovano che ha acquistato casa ad Olazsf« è Andrea Zanella, titolare del negozio Pineider, in via Zabarella e presidente dell’associazione Borgo Altinate.

«Le case non sono mica ruderi da rimettere a posto spendendoci soldi», spiega, «Anzi, costano poco. Diciamo tra i 20 i 30.000 euro. Per le vacanze spendo meno che andare a Jesolo o in qualsiasi altra località italiana. E’ come riposarsi sulle nostre montagne, ma con meno soldi. Di solito anche il viaggio non mi costa molto perché faccio il pieno di benzina in Slovenia o in Austria. E poi il sottoscritto va pazzo per il goulasch originale, con carne di manzo, patate, fagioli, paprika ed un bicchiere di vino rosso!».

Ma come passano il tempo i padovani ad Olaszfà?

«Di solito la sera ci riuniamo tra di noi», svela la signora Loretta. «Organizziamo delle feste o dei tornei a carte. Alla domenica, ogni tanto, nella chiesa locale arriva un prete ungherese, che parla bene anche l’italiano e, quindi, celebra la messa nella nostra lingua. Ma le emozioni più belle le proviamo alla mattina, quando, o in bici o a piedi, andiamo a passeggiare nei boschi. C’è una pace incontaminata alla quale non posso più rinunciare. Una scelta ideale per chi ama la natura e per chi è stanco di vivere assediato dallo smog senza restare vittima, tra l’altro, dei continui aumenti per il costo delle bollette, dei servizi in genere ed anche dei generi alimentari».

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