Fulminato da infarto il titolare dell’Iris di San Giorgio in Bosco, aveva solo 48 anni

SAN GIORGIO IN BOSCO. In tanti avevano scelto di gustare la sua pizza per l’eccezionale veglione di San Silvestro al tempo del Covid e dei lockdown, ma hanno trovato chiuso: uno dei pizzaioli dell’Alta più apprezzati per le margherite e le diavole in cartoni da asporto si è spento ad appena 48 anni.
Adi Taoufik era il titolare di “Iris”, lungo la sp 47 Valsugana, in centro a San Giorgio in Bosco, a due passi dalla chiesa e dal municipio.
Da un mese si era dovuto assentare dal lavoro a causa di un mal di schiena, ma la sua squadra – sei giovani del posto, ben rodati, con il supporto della famiglia del titolare – aveva saputo cavarsela egregiamente. Un infarto, un paio di giorni fa, lo ha stroncato improvvisamente, seminando dolore nella comunità sangiorgense che da anni apprezzava le sue pizze ed il sorriso garbato e aperto con cui accoglieva tutti.
Adi Taoufik viveva con la famiglia nella frazione di Fiumicello, a Campodarsego; era arrivato in Italia dalla Siria, quando era ancora un ragazzino, in cerca di fortuna insieme ai suoi familiari. Col tempo aveva appreso l’arte dell’impastare e del creare il piatto simbolo dell’Italia nel mondo e undici anni fa aveva aperto a San Giorgio in Bosco; le cose andavano bene e fra marzo ed aprile di quest’anno il 48enne aveva inaugurato la nuova realtà, di fronte a quella storica, in uno spazio più ampio.
Il forno a legna, la pizza Iris che aveva ideato lui – con bufala, bresaola e rucola – e tutte le altre prelibatezze hanno conquistato il territorio.
«Era una persona buona, umile, discreta e riservata», ricordano i ragazzi che si danno il turno in cassa, negli impasti, nella sistemazione degli ingredienti, nel confezionamento. Si tratta per lo più di studenti, perché «Adi ci teneva a dare opportunità ai giovani. Non ci ha mai fatto mancare nulla, era persona meravigliosa, di grande umanità, e ci teniamo che lo sappiano tutti. Il clima di lavoro è sempre stato molto positivo, improntato a cortesia e correttezza. Con il suo stile e la sua gentilezza, ci ha fatto sempre sentire a casa, accolti come in una famiglia». —
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