«Funzionario Ater promosso capo ufficio dopo una condanna»

Il consigliere regionale Ruzzante presenta un’interrogazione Chiede se l’ente ha assunto provvedimenti cautelari

Una nuova interrogazione alla giunta regionale mette nel mirino i vertici dell’Ater di Padova. A muovere le sue mosse ancora una volta il consigliere Piero Ruzzante che chiede conto alla Regione delle suo scelte relative al personale. Già nel febbraio 2018 infatti, il funzionario dell’Ater provinciale Sante Graziano Cogo era stato condannato in primo grado a 1 anno e 8 mesi nell’ambito del processo “Pantano” che aveva portato alla sbarra 17 imputati (5 gli assolti) accusati inizialmente a vario titolo di associazione per delinquere, turbativa d’asta, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso ideologico e materiale, millantato credito, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e malversazione ai danni della Regione. Contestazioni poi in parte ridimensionate ma comunque sufficienti (decisiva la testimonianza dell’impresario Andrea Caporello) ad individuare precise responsabilità in merito a due diversi sistemi collusivi relativi a fatti antecedenti all’ottobre 2013: nel caso di gare d’appalto le ditte formavano un cartello stabilendo a tavolino chi avrebbe vinto, salvo poi dividersi la torta; nel caso di affidamenti diretti l’elenco, da cui “pescare” il vincitore, era indicato da Caporello che inseriva le ditte-amiche e, a turno, si andava all’incasso.

il caso

«La cronaca giornalistica ha ampiamente riportato le vicende processuali conseguenti all’indagine della Procura della Repubblica di Padova denominata “Pantano” che ha interessato, tra gli altri, anche personale dell’Ater di Padova» si legge nella premessa all’interrogazione del consigliere Ruzzante, «più precisamente, all’esito del giudizio di primo grado, risulterebbe pronunciata condanna nei confronti di persona che, all’epoca rivestiva e ha mantenuto una posizione, connessa ai fatti per cui si è proceduto, dalla quale non risulta sia stata mai cautelarmente allontanata; risulta, poi, che il medesimo soggetto, oggi, rivesta altro, e per certi versi di maggior prestigio ruolo all’interno dell’organigramma della predetta Ater». Ruzzante chiede lumi in merito agli esiti dei procedimenti disciplinari eventualmente attivati o dei provvedimenti cautelari adottati dall’ente di via Raggio di Sole.

la replica

E in effetti Cogo recentemente ha ottenuto incarico di capo dell’ufficio degli Affari Generali dell’Ater padovano, dopo aver lavorato per anni nell’ufficio manutenzione dello stesso Ente. A rispondere alle richieste di informazioni del consigliere regionale è lo stesso presidente dell’Ater di Padova Gianluca Zaramella. «Premesso che la condanna è solo in primo grado e non è quindi passata in giudicato, ho avuto modo di conoscere Graziano Cogo come un professionista serio e competente. Abbiamo comunque attivato un procedimento disciplinare, poi sospeso in attesa dell’esito definitivo del processo. Già da tempo Cogo non ha più potere di firma sugli appalti, non lo aveva quando era in ufficio manutenzione e non lo ha ora che è agli affari generali. Auspico che in Appello il professionista abbia modo di dimostrare la propria innocenza, ad ogni modo l’Ater ha preso tutte le precauzioni previste dalla legge».

Riccardo Sandre

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