Fuoco e fiamme alla «Valente»

 Il fumo grigiastro ha oscurato l'intera area. Gli addetti alla sicurezza hanno subito messo in funzione gli idranti, scongiurando il rischio che l'incendio finisse per coinvolgere la parte operativa dell'azienda. Poco dopo sono arrivati le autobotti dei vigili del fuoco di Padova, i carabinieri e la polizia locale. In breve i pompieri hanno messo in sicurezza l'impianto, raffreddato le pareti del capannone dov'era installata la caldaia, e sono rimasti sul posto fino alle 17 per monitorare la situazione. I controlli dei tecnici dell'Arpav hanno verificato che non si erano liberati nell'aria elementi pericolosi per la salute pubblica.  Dal canto loro i vigili del fuoco hanno appurato che l'incendio era stato provocato dall'olio finito accidentalmente nella caldaia. «Il fumo denso si è sprigionato per via del particolare tipo di olio che usiamo per i manufatti in cemento - ha spiegato l'amministratore delegato Alberto Valente -. Non riesco ancora a stimare il danno, ma potrebbe variare da 10 mila euro fino a 50 mila, se fossimo costretti a sostituire la caldaia».  Da 10 anni la Valente si è trasferita dall'angusta sede di via De Toni in quella nuova e più ampia della zona artigianale di Reschigliano. L'azienda guidata dalla omonima famiglia, leader negli impianti per vigneti e frutteti e con una sessantina di dipendenti, è presente in tutta Europa. (g.a.)