Galileo, il Parco scientifico cambia pelle

Il deficit in due anni è passato da 1,2 milioni a 440 mila euro. Il direttore: «Abbiamo imparato a far fruttare le competenze»
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-PRESENTAZIONE PROGETTO GALILEO, NUOVO LOGO
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-PRESENTAZIONE PROGETTO GALILEO, NUOVO LOGO

PADOVA. Il Parco Scientifico e Tecnologico Galileo cambia e si trasforma in Galileo Visionary District. Un nuovo marchio che nasce da un percorso di riorganizzazione ma anche da una riduzione dei costi che ha permesso in 2 anni e mezzo a un Parco Scientifico che rischiava di concludere il 2014 con una perdita da 1,2 milioni di euro di chiudere con 860 mila euro di deficit, ridotti ulteriormente a 440 mila euro alla fine del 2015. Contestualmente il Pst Galileo ha puntato ad aumentare la propria redditività incrementando il numero degli iscritti alla Scuola Italiana Desing e alle Accademy stagionali ma anche sviluppando il numero di progetti su cui il dipartimento Matech lavora e aumentando i costi delle consulenze che il Parco fornisce già da tempo alle grandi imprese nazionali e internazionali come Barilla, Coty, Loacker. I risultati sono positivi per molti dei dipartimenti di cui il Parco è composto e che crescono tra il primo semestre 2015 e lo steso periodo del 2016 tra il 37% e il 55%. «Negli ultimi anni il Pst Galileo ha intrapreso una fase di profonda ristrutturazione» ha spiegato il direttore del Galileo Park Emiliano Fabris «e la nostra nuova identità nasce da questo percorso e dalla volontà di valorizzare quell’incrocio di competenze trasversali che sono racchiuse nel Parco e che possiamo mettere a disposizione dei nostri partner: dalle grandi aziende strutturate alle startup». «In questi venti anni il Parco ha acquisito specializzazioni di grande valore» ha ricordato Francesca Gambarotto presidente del Pst Galileo «ma ora, nel mutato contesto che ci circonda, abbiamo deciso di porci nuovi obiettivi». Collaborazioni importanti che hanno visto la partecipazione, per citarne solo alcune, del New Jersey Institute of Innovation, ma anche di società per il trasferimento tecnologico come T2i, della Sgr Vertis e di molte altre realtà di primo piano capaci di dare ulteriore stimolo al necessario percorso di innovazionedi cui il territorio necessita.

Riccardo Sandre

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