Galleria San Carlo all’Arcella, sei negozi chiusi

Nello spazio commerciale sopravvivono alcune attività tra cui Pam, Oviesse e la palestra Fitness Formula, ma molte altre abbassano le serrande. Di fronte alla galleria resiste il Bingo, che ha cambiato l’insegna e alla domenica apre fino alle 6.30

Felice Paduano
Negozi chiusi in galleria San Carlo
Negozi chiusi in galleria San Carlo

Sei negozi chiusi in galleria San Carlo, all’Arcella. Sono la metà di quelli che, nonostante tutto, continuano ad essere aperti. Anche in passato c’erano state attività commerciali costrette ad abbassare le serrande per sempre, ma questa volta siamo davanti al numero più alto di negozi chiusi.

Eppure all’interno della galleria della torre di dodici piani, costruita ai tempi del geometra Pier Domenico Favaro, si trovano anche il supermercato Pam, il grande magazzino Oviesse e la palestra Fitness Formula, tutte attività che attraggono tante persone, che arrivano anche da fuori quartiere.

Sono anni che si parla di ristrutturazione generale di tutta la galleria per migliorare sia l’aspetto estetico che quello funzionale, ma i proprietari dei muri non si sono ancora decisi ad effettuare quella trasformazione architettonica che sarebbe necessaria per attrarre più consumatori all’interno della galleria.

Tra i pochi negozi ed esercizi pubblici sopravvissuti ci sono il salone di bellezza Tagliati per il successo, La Calzatura, il market cinese Emma Store, l’attività parasanitaria Zelger e lo snack bar la Galleria, sempre gestito da una famiglia cinese.

Perché la galleria San Carlo vive una graduale e lenta agonia da oltre vent’anni? Perché raccoglie meno consensi, ad esempio, rispetto al centro commerciale di via Ansuino da Forlì, ad appena cento metri, dove ci sono anche MaxiFrutta, Prix Quality, la macelleria Fresco, un bar ed un panificio?

«In quest’area, cuore di tutta l’Arcella, per fortuna non si vedono più gli spacciatori di una volta, ma ci sono pur sempre tanti sbandati, senza tetto e balordi. Tre persone dormono alla notte sotto i portici esterni della torre e spesso lasciano sul posto anche l’immondizia – racconta Luisa Toscani, titolare di Dolci leccornie, un negozio del complesso – La zona è migliorata solo negli ultimi giorni dopo che l’assessore al commercio Antonio Bressa ha mandato i vigili ogni giorno. Più che una questione di ordine pubblico l’appello di noi commercianti è rivolto ai responsabili del decoro urbano e al comportamento che tutti dovrebbero tenere nei luoghi pubblici. La galleria poi non accoglie più tanti consumatori che, da quando c’è il tram, vanno a farsi la spesa in centro».

Intanto, davanti alla galleria San Carlo, il Bingo Arcobaleno si è rifatto il look esterno. L’ingresso è stato ridipinto con i colori nero e azzurro e in alto è comparsa la scritta la parola «Zona gioco Bingo Padova».

Ai lati «Ingresso vietato ai minori di 18 anni» e gli orari di apertura. La domenica mattina si chiude addirittura alle 6.30. Le voci che preannunciavano il suo trasferimento in un’area della Zip, avallate sia dal Comune e sia dalla consulta Nord, non circolano più. 

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