Gallio è corso in azienda con le lacrime agli occhi

SAN PIETRO IN GU. Non poteva starsene con le mani in mano, a vedere bruciare la sua creatura; non poteva accettare di vedere i sacrifici di una vita, una struttura in cui aveva mosso i primi passi di una bella storia imprenditoriale, andare in fumo. E così, a dispetto dell’età, ha preso in mano - con le lacrime agli occhi - un idrante e ha fatto quello che ha potuto. C’è tanto del miracolo laborioso del Nordest nel gesto di Angelo Gallio, che nel 1972 fondò la Rotogal. Un gesto di rabbia, coraggio, disperazione.
«Mai visto un fuoco così, in 50 anni di attività non è mai successo», racconta il genero di Gallio, Diego Fasolo, che con le figlie del patròn Michela e Alessandra porta avanti la storica attività. «Per mio suocero, che ha fondato l’azienda, è stato un colpo al cuore vedere crollare lo stabilimento dove ha mosso i primi passi come imprenditore. Con le lacrime agli occhi, ha impugnato l’idrante e ha cercato di spegnere l’incendio».
Una realtà cresciuta nei decenni, quella della Rotogal, che però mantiene orgogliosamente un impianto alle radici, al ceppo di partenza. «Siamo e restiamo un’azienda familiare», rivendicano con orgoglio. Una realtà che occupa 62 persone.
La cronaca drammatica di ieri: «Verso le 7», spiega Fasolo, «mi è arrivato il segnale dell’allarme di incendio e ho avvisato prontamente mio suocero, siamo subito corsi lì». Le commesse ci sono, l’azienda produce attraverso i turni 24 ore su 24. «A quell’ora erano al lavoro una quindicina di dipendenti. Quando siamo arrivati e abbiamo visto la situazione l’impatto è stato terribile. In tanti anni non ci è mai successo di vedere un fuoco così. Eravamo preoccupati per i dipendenti in turno, ma per fortuna nessuno s’è fatto male».
Il rogo arriva in un momento in cui l’azienda sta guardando con fiducia al futuro e investe: «Ci stiamo ingrandendo, stiamo costruendo altri 4.200 metri quadrati di capannone. Ammetto che vedere quella distruzione ieri mattina ci ha un po’ demoralizzato: avremmo potuto portare la produzione all’estero, ma abbiamo scelto di investire e rimanere in Italia». Una proprietà solida, che riesce a vedere un minimo di luce: «A conti fatti, ci è andata bene: i 20 metri di distanza tra gli stabilimenti, pensati proprio per evitare che in caso di incendio le fiamme distruggano tutto, hanno di fatto circoscritto il rogo al solo magazzino».
I danni restano da quantificare, ci vorrà un po’ di tempo: «Siamo assicurati per eventi di questo tipo, ma tra struttura e materiale temo proprio andremo sopra il milione di euro di danno». Ieri l’azienda è rimasta chiusa e con ogni probabilità lo rimarrà anche oggi. Nel 2018 la Rotogal ha festeggiato i 45 anni di attività; con la guida della squadra nata dall’intraprendenza di Gallio e delle ricche professionalità interne, collabora con oltre cinquemila aziende del territorio, puntando sempre sulla qualità dei prodotti made in Italy. —
Silvia Bergamin
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