Gatti abbandonati o da curare i volontari non ce la fanno più

PIAZZOLA SUL BRENTA. Record di abbandono di gatti nell’Alta Padovana, le associazioni animaliste e i volontari sono allo stremo, tra mici gettati per strada o feriti in incidenti.

A lanciare l’allarme è Giovanni Tonelotto, responsabile del canile intercomunale di Piazzola, che in 16 anni di attività ha accolto 5 mila cani facendo trovare a quasi il 90% di loro una nuova famiglia. Tonelotto è da sempre impegnato anche sul fronte dei felini e racconta le ultime drammatiche giornate: «Nella sola giornata di lunedì 15 luglio sono stati consegnati alla Lega nazionale per la difesa del cane – dal Servizio veterinario dove erano arrivati – 3 gatti vittime di incidenti stradali provenienti da Vigonza, Cittadella e San Giorgio delle Pertiche. La sera, verso le 22, la veterinaria di guardia ha consegnato 3 gattini di poco più di due settimane dopo essere intervenuta in un’abitazione di via Pascoli a Camposampiero, dove erano stati gettati. È noto poi il caso di Vigodarzere» elenca Tonelotto «tre gattini buttati fuori da una macchina. E poi: alla fine di giugno gli operai di una ditta di Tombolo, che stavano scaricando un camion proveniente da Milano, si sono imbattuti in 4 gattini che avevano da poco aperto gli occhi. Non c’era ovviamente la madre, probabilmente scappata nelle operazioni di scarico».

A Cittadella un punto di abbandono è diventata l’intersezione tra via Beltramina Sud e via Beltramina Ovest, all’altezza della pianta con il quadro della Madonna; il Comune ha installato telecamere e illuminazione, ma poco è cambiato: «Ormai» analizza il volontario «l’emergenza abbandono gatti sta superando quella dei cani e si può considerare la nuova frontiera del cattivo rapporto di alcune persone con l’animale d’affezione. Purtroppo non esistono i gattili».

Che fare? «In Regione giace un Progetto di legge che fa sintesi dei testi della maggioranza e della minoranza, che prevede finalmente la costruzione di gattili e che dovrebbe andare in aula a settembre. Ma non basterà un gattile grande come l’intera Alta Padovana se non cambierà la testa della gente. L’unica vera azione di prevenzione è la sterilizzazione, anche se le iniziative di contrazione delle nascite, portate avanti dalla nostra Usl con la collaborazione di tanti volontari, pare non lascino il segno».

Tonelotto è preoccupato per le molte persone impegnate su questo fronte: «Volontari e associazioni sono ormai allo stremo: devono anche farsi carico delle iniziative più diverse – banchetti, apericena, pizzate e soprattutto autotassazione – per finanziare i costi delle cure mediche. A volte» conclude «veniamo presi dallo scoraggiamento, riusciamo a riprenderci constatando che se non ci fosse l’opera dei tanti, che si prodigano a tutto campo, le cose andrebbero ancora peggio». Informazioni al 338/4981981.

S. B.

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