Geologi al lavoro per scongiurare crolli

Anche ieri partenze «intelligenti» in attesa della doppia corsa dei bus
 
ABANO.
Sono continuate ieri, già dal primo mattino, alla Mandria e nelle strade secondarie che portano a Selvazzano, le lunghe code dei pendolari che ormai si sono abituati a partire un'ora prima da casa. Intanto al cantiere di via Battisti fervono i lavori per riaprire in fretta la strada, chiusa a causa della frana, apertasi all'altezza del cantiere sulla nuova bretella di collegamento tra la curva Boston e la rotatoria di Tencarola. «Confermo la tendenza degli automobilisti alla partenza intelligente - commenta il comandante della polizia locale Lucio Terrin - Oggi (ieri ndr) c'è stato anche un leggero miglioramento in quanto non si sono verificati tamponamenti o incidenti stradali, che nei giorni scorsi hanno creato ulteriori rallentamenti». Anche il comandante del Distretto di polizia locale, Albino Corradin, è ottimista. «In tutte le strade del Distretto - afferma - il traffico è maggiore rispetto al normale, ma non si sono verificate situazioni di blocco. A Torreglia, ad esempio, c'è stato un incremento del numero di automezzi che transitano all'altezza dell'incrocio delle strade che provengono da Abano verso Teolo, in direzione dell'Abbazia di Praglia, ma viene costantemente monitorato».  I pendolari che si recano quotidianamente nei luoghi di studio o lavoro utilizzando gli autobus della linea M e TL, stanno aspettando con ansia l'arrivo del doppio servizio promesso per domani dall'assessore al traffico della Provincia, Domenico Riolfatto. La trasformazione dovrebbe permetterebbe ai passeggeri di potersi trasferire da un autobus all'altro, dopo un breve tratto a piedi lungo il marciapiede che costeggia il cantiere. I due mezzi pubblici, sosteranno contemporaneamente alle estremità del blocco stradale per proseguire poi la loro corsa lungo il normale tragitto.  Nel cantiere, intanto, ieri l'atmosfera era frenetica. Al centro della carreggiata, in corrispondenza del tratto dove passerà il sottopassaggio, è stato posizionato un grande «piazzometro», un automezzo dotato di gru e perforatrice, strumento indispensabile alla verifica delle falde acquifere. Infatti, uno dei principali problemi che Veneto Strade ha dovuto affrontare, è stata la presenza di una profonda sorgente d'acqua che si trova proprio sotto la parte centrale della strada franata. «Dai sondaggi effettuati - afferma il capo cantiere - emerge che non c'è il rischio che, una volta prosciugata la falda e spostato il flusso più a valle, il vuoto provocato possa ledere in qualche modo le abitazioni vicine. I residenti possono stare tranquilli. I tecnici e i geologi di Veneto Strade stanno effettuando tutti i controlli del caso e concordano su questo. Presto - prosegue - potremo fare la gettata d'asfalto e riaprire la strada, mentre di lato verrà posto un ponte in cemento sopra le putrelle infisse nel terreno per contenere il ciglio della strada, in modo da realizzare uno svincolo sul quale far transitare il traffico. Potremo così eseguire gli scavi e la posa delle pareti laterali in cemento per il sottopassaggio della bretella, senza creare ulteriori problemi alla circolazione».  

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