Gestiva un supermarket di dopanti, nei guai istruttore di body building

ALBIGNASEGO. Addome scolpito, bicipiti alla Schwarzenegger, un incrocio tra Bud Spencer e Bruce Lee. Ma dietro quell’apparente solidità frutto di sudore e fatica in palestra, un “combustibile” che gonfia muscoli e pompa ormoni attraverso sostanze dopanti per far lievitare a dismisura il fisico. Un combustibile comprato per sé ma anche per rivendere a peso d’oro, come un gioiello di valore destinato a moltiplicare il reddito in modo facile. È bastata una banale perquisizione per il sospetto di scovare della droga e, invece, è saltato fuori dell’altro: una valanga di sostanze dopanti e farmaci vietati in quanto provenienti dall’estero e senza alcuna prescrizione medica, impiegati per alterare le prestazioni agonistiche. Nel registro degli indagati è finito Billy Iatrutti, 44enne residente ad Anguillara in via Beolo, personal trainer nella palestra Gymup di Albignasego (con sede nel capannone dell’Ipercity), una carriera da culturista ai massimi livelli con la partecipazione ai campionati del mondo.
I reati. Le accuse contestate dal pubblico ministero padovano Benedetto Roberti, uno dei più esperti in Italia sul fronte dell’antidoping? Ricettazione e la violazione di alcune norme della legge 376 del 2000 che punisce chi usa o procura sostanze biologicamente o farmacologicamente idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo per migliorare le prestazioni in gara. Degli stessi reati rischia di rispondere anche un cliente, Christian Re, 24 anni di Lungavilla (Pavia) in via Martiri della Libertà, pesista: l’8 febbraio scorso la perquisizione nella sua abitazione dove vengono sequestrati un blister di Anastrozole, un flacone di steroidi rispettivamente Test 400 e Deca 400 , infine un altro flacone di steroidi EQ Baldemone EQW. Ma il ruolo di quest’ultimo appare relegato a quello di consumatore. L’inchiesta è chiusa e il pm si prepara a sollecitare il processo.
Il personal trainer. Quando i carabinieri di Bagnoli effettuano la perquisizione a casa di Iatrutti, scoprendo gli anabolizzanti il 14 settembre 2016, trasmettono la segnalazione ai colleghi del Nas. Nuova perquisizione qualche tempo dopo con il sequestro di sostanze dopanti come Tamoxifenne, Aldactazide, Anabofarma, Moduret, Anastrozolo, Humulin, Spiropent, Testovis, Teston, Kamagra, una varietà di ormoni maschili e femminile comprati via Internet che arrivano a destinazione racchiusi in anonimi pacchi postali. Sostanze fabbricate in Moldavia e senza nessun controllo qualità. Quel che conta è che il prezzo, davvero conveniente: se una siringa di Testovis era venduta da Iatrutti a 200 euro, l’intera confezione da 10 siringhe era stata acquistata online per la stessa cifra.
La rete. L’attività in palestra, dove è stato perquisito anche il suo armadietto (ma la struttura non è coinvolta nell’inchiesta), lo ha messo in contatto con decine e decine di potenziali acquirenti. Tuttavia per anni Iatrutti ha partecipato a gare di culturismo a livello internazionale, poi è stato chiamato come allenatore in occasione di manifestazioni di body building (pure nei capannoni della Fiera di Vicenza). Ecco perché la sua rete di vendita, oltre al Veneto, era in Lombardia, Marche, Emilia Romagna, fino in Sicilia. Di più. Dalla documentazione sequestrata risulterebbe che abbia prescritto dosaggi di farmaci dopanti, combinando ormoni femminili e maschili in modo tale da evitare la positività del test di controllo cui sono sottoposti gli agonisti. Perquisiti una ventina di sospetti clienti individuati grazie alle mail spedite dal pc del personal trainer. È un’indagine complessa che conferma quanto sia diffuso il doping combattuto dalle forze dell’ordine ad armi impari. I carabinieri del Nas di Padova (competenti per i controlli anche nel settore ristorazione e sanità nelle province di Padova, Vicenza e Verona) sono sottodimensionati di 20 unità.
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