Gestore e proprietà sempre più lontani
TEOLO. Marcella Andreoli, moglie di Luigi Simari e amministratore unico della Veneta Investimenti Srl, la società che dal maggio del 2016 gestisce l'hotel Alla Posta, chiuso dalla mattina di martedì, ha inoltrato formale accesso agli atti all'ufficio tecnico del Comune di Teolo. L'obiettivo è quello di sapere se, nel complesso ricettivo, sussistono le condizioni di sicurezza, igiene e salubrità. La titolare della società, che gestisce l'albergo sulla base di un contratto d'affitto d'azienda da 40.000 euro l'anno, chiede anche di poter visionare il permesso a costruire della piscina scoperta e delle relative pertinenze che sono oggetto dell'accordo con la Firt Srl, la società proprietaria dell'hotel. Alla luce dell'intricata situazione che si è creata tra la gestione e la proprietà, ogni tentativo di conciliazione tra le parti, che porti alla riattivazione dell'attività in quello che è l'hotel storico di Teolo Alta, sembra assai improbabile. A dirlo è lo stesso Simari. «La questione ha assunto toni gravi e nel contempo grotteschi», afferma Simari. «I documenti che abbiamo chiesto al Comune ci occorrono per chiarire alcune posizioni che ai nostri legali appaiono nebulose, contraddittorie e forse di interesse della Procura». È evidente che le parti si sono inasprite quando, fallito ogni tentativo di mediazione, martedì i legali della società proprietaria dell'albergo, che fa capo ad un imprenditore padovano che alcuni anni fa lo ha rilevato all'asta, hanno ritenuto di intimare lo sfratto per morosità alla Veneta Investimenti per una cifra che si aggira sui 53.000 euro. Cifra che si compone di canoni d'affitto non pagati da settembre 2016 e delle utenze che sono ancora intestate a Firt. Simari contesta la cifra perché non terrebbe conto delle spese sostenute per rimettere in sesto il complesso prima della riapertura. Gianni Biasetto
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