Ginecologia a Padova, concorso dei veleni: convocato il maxi vertice dei professori
Martedì seduta dedicata alla mozione di sfiducia contro il professor Perilongo. Il presidente di Medicina: «Vedremo le carte e decideremo»

CARRAI - INAUGURAZIONE HOSPICE PEDIATRICO. GIORGIO PERILONGO CARRAI - INAUGURAZIONE HOSPICE PEDIATRICO.
PADOVA. Sanità padovana tra luci e ombre: le luci sono quelle dell’assistenza e della ricerca, i cui risultati le sono valse ribalte mondiali per la gestione del Covid.
Non mancano tuttavia le ombre, con le polemiche che hanno investito prima il professor Crisanti spogliato dalla Regione della paternità dei tamponi, quindi il direttore dell’Azienda Flor, secondo Venezia ultimo tra i manager. Ora, un nuovo capitolo, questa volta interno.
Dopo le accuse e prima delle aule di tribunale. È in questa terra di mezzo che si disputerà la prossima fase della guerra sul nuovo concorso di Ginecologia, un passaggio intermedio ma non secondario, che parla agli equilibri interni oltre che al potere e alle ambizioni.
Il primo appuntamento di questa nuova contesa è in programma martedì, giorno in cui il presidente di Medicina, Stefano Merigliano, ha convocato i direttori di dipartimento della Scuola.
Un incontro solitamente di routine, in cui si discutono temi “ordinari” quali il budget ma che tuttavia, a fronte del recente terremoto, è stato anticipato inserendo in corsa all’ordine del giorno questo nuovo caso, deflagrato con la mozione di sfiducia del professor Erich Cosmi, ginecologo e presidente del corso di laurea in Ostetricia, nei confronti del professor Giorgio Perilongo, direttore dell’ambito universitario del Dipartimento di salute della donna e del bambino.
il nodo
Oggetto dell’acceso scontro , uno dei due bandi di concorso per associati: nelle accuse mosse dal professor Cosmi nella lettera inviata al rettore Rosario Rizzuto, oltre che al Miur e all’Anac (l’autorità anticorruzione), l’individuazione anzitempo, da parte del professor Perilongo del nome del vincitore nel professor Roberto Tozzi, ginecologo-oncologo in una casa di riposo di Palermo.
Una decisione annunciata nel corso dell’incontro che si è tenuto lunedì scorso con i medici di ostetricia e ginecologia, “fissata” in una registrazione. Su questo, e sui termini per l’individuazione della commissione giudicante, il presidente della scuola di Ostetricia ha annunciato un esposto per abuso di potere, d’autorità e in atti d’ufficio.
Dal canto suo, il professor Perilongo non starà a guardare a ha già fatto sapere che intende rispondere all’attacco con un’accusa di calunnia e diffamazione.
università
«Ho ritenuto di anticipare la riunione per discutere proprio di questo problema» conferma il professor Stefano Merigliano «indipendentemente dalle idee di ciascuno di noi, il consiglio di dipartimento elegge il direttore, di conseguenza quello che è successo non riguarda solo le poche persone che erano presenti all’incontro di lunedì, ma ne coinvolge una sessantina, motivo per cui va affrontato in maniera più ampia».
Dal canto suo il presidente della Scuola chiarisce tuttavia che, di per sé, «la mozione di sfiducia, per quanto inusuale, non ha un gran valore, poiché chiunque può presentarne una», ma non per questo può essere ignorata: «Rappresento otto dipartimenti, per cui ho ritenuto di prendere una posizione che partisse dal confronto e che ci consentisse di fare un’analisi del caso» conclude il professor Merigliano «valuteremo le carte e decideremo il da farsi. Se lo riterrà, Perilongo potrà a sua volta convocare il suo dipartimento».
A seconda di come andrà, l’incontro potrebbe concludersi con una mozione, un documento o una lettera.
Bocche cucite invece sul fronte del Bo: il rettore Rosario Rizzuto, a margine della cerimonia che lo ha visto insignito del titolo di commendatore, ha preferito non commentare quanto sta accadendo. Da lui un «no» secco, che non cancella tuttavia lo scontro.
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