Il sindaco Giordani: «Dopo Ingegneria anche Chimica in Fiera a Padova»

Delegazione padovana in visita al polo fieristico all’avanguardia di Milano per «trovare ispirazione». Il primo cittadino spinge sulla collaborazione con l’università, in particolare sulle materie Stem

Marta Randon
Uno dei padiglioni del polo di via Tommaseo (foto Bianchi)
Uno dei padiglioni del polo di via Tommaseo (foto Bianchi)

La Fiera di Padova come quella di Rho, a Milano. Dieci volte più piccola, s’intende, ma la direzione è quella. Un hub di innovazione. Meno spazi per le esposizioni, ma eventi, musica, aule universitarie, ricerca, congressi, lavoro. Se ne parla da tempo, alcune cose sono state fatte, altre se ne faranno.

Il sindaco Sergio Giordani, in accordo con l’Università, dopo ingegneria, vorrebbe portarci «la facoltà di chimica» dice, un’altra delle materie Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica).

«La nostra università è in continua crescita – spiega il primo cittadino – c’è sempre più bisogno di spazi per le facoltà scientifiche per offrire ai nostri alunni uno studio soprattutto esperienziale. Saremo ben lieti di collaborare con l’università offrendo un luogo nel cuore della città, a due passi dai servizi».

La delegazione a Milano

La scorsa settimana una delegazione padovana ha visitato l’enorme sito fieristico milanese denominato Mind (Milano innovation district) in zona Rho «un luogo d’incontro e condivisione che apre le porte alle idee innovative di chi guarda al domani; un grande ecosistema di scambio e dialogo tra aziende private e pubbliche» si legge nel sito.

Con Giordani c’erano il presidente della Camera di Commercio Antonio Santocono, la rettrice dell’Università di Padova Daniela Mapelli, il direttore generale di Interporto Roberto Tosetto, il segretario generale della Camera di Commercio Roberto Crosta e Alberto Capuzzo, direttore finanziario della Fiera di Padova.

«Visitare Mind è stato un modo per far vedere a chi non ne ha mai avuto la possibilità che esistono esperienze simili alle nostre – commenta Antonio Santocono, soddisfatto dell’uscita –. La Fiera di Padova è un luogo di innovazione: continuerà a fare fiere, ma sarà anche tanto altro. In Fiera a Milano hanno costruito uno degli ospedali più grandi d’Italia, 15 piani già operativi, c’è un centro di ricerche per l’innovazione biomedica, un centro ricerca di AstraZeneca, stanno lavorando ad un’area che accoglierà cinque facoltà dell’Università di Milano; la visita ci ha fatto vedere con i nostri occhi che lì le cose ci sono, si fanno e stanno funzionando. Il disegno che abbiamo per Padova di un hub dell’innovazione è un modello valido. Qui a Padova la coesione tra istituzioni è ancora più forte rispetto al capoluogo lombardo» afferma il presidente.

L’hotel e l’Arena della musica

In Fiera a Padova il nuovo Centro Congressi sta lavorando bene e l’amministrazione ribadisce la necessità di un hotel. «Ogni grande Centro Congressi che si rispetti ne ha uno - commenta il sindaco Giordani -, ovviamente non sarà gestito dalla Fiera. Venderemo il terreno e qualcuno lo costruirà».

Per quanto riguarda la grande Arena della musica per circa 10 mila persone da portare nel polo di via Tommaseo, Giordani sottolinea che «assieme a tutte le istituzioni sono determinato a non perdere il primato della musica live del Nord Est a Padova che è una nostra eccellenza. Considerando che tra pochi anni ci sarà il tram che servirà la zona, sono convinto che la Fiera sia il sito migliore». «Il vecchio modello fieristico non sta più in piedi, non possiamo permetterci di perdere 3-4 milioni l’anno – conclude il Sindaco – il rinnovamento è obbligatorio. L’obiettivo è fare tante piccole cose, insieme, giocando in squadra, solo così si diventa grandi».

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