Giotto senza prenotazione E 254 visitatori ringraziano

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Giotto con la scorciatoia per celebrare il ritorno in zona gialla. Era un’offerta sfiziosa, per chi poteva coglierla, quella che il Comune ha fatto ai padovani nel giorno di riapertura delle mostre: la possibilità di accedere alla Cappella degli Scrovegni senza prenotazione, e anche senza i minuti contati. Alla fine ne hanno approfittato in 254 e non sono affatto pochi se si considera che comunque gli ingressi erano per undici persone ogni quarto d’ora. E che la mattina si è registrata una partenza a rilento.
Tra i primi all’ingresso, alle 9, due pensionati padovani, moglie e marito, felici di poter tornare alla vita, cioè alla cultura. O viceversa. Poi però per tutta la mattinata il personale della biglietteria ha avuto anche lunghi momenti di pausa. Alle 13 il conta-ingressi segnava 53. Una cifra che l’assessore alla Cultura Andrea Colasio in fondo si aspettava: «È un lunedì, il preavviso è stato scarso, usciamo da un periodo di restrizioni, non potevamo aspettarci la ressa all’ingresso». E invece il passaparola e la diffusione dell’annuncio hanno regalato un pomeriggio sorprendente, con duecento biglietti staccati in pochissime ore. L’ennesima conferma dell’amore di Padova per il suo gioiello. «Alla fine i biglietti per gli ultimi ingressi sono stati contesi tra più visitatori», ha raccontato nel tardo pomeriggio Colasio. «È una notizia molto bella, che ci rincuora e che ci dice quanto fosse atteso questo momento». Chiusa la parentesi di ieri, da oggi la Cappella torna alla normalità con ingressi solo su prenotazione telefonica al call center (049. 20.100.10 oppure online dal sito www.cappelladegliscrovegni.it). Si entra a gruppi limitati e con tutti gli accorgimenti fin dalla sala del corpo tecnologico dove le sedie per assistere al video di presentazione sono state distanziate. —
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