«Giù le mani dalle nutrie» Blitz animalista contro Bui

Striscione di protesta affisso nottetempo davanti al municipio di Loreggia Il sindaco: «I roditori distruggono gli argini. Siamo già finiti sott’acqua, ora basta»

LOREGGIA. Il sindaco Fabio Bui contestato da 100% Animalisti per la sua battaglia contro le nutrie. È noto che Bui è sempre stato in prima linea per contrastare la proliferazione di questi animali avendo vissuto il dramma delle esondazioni del Muson dei Sassi a causa del crollo degli argini indeboliti anche dalla loro azione. Nella notte tra il 12 e il 13 maggio i militanti dell'organizzazione animalista hanno affisso uno striscione all'ingresso del municipio di Loreggia, chiamando in causa direttamene il primo cittadino. «Il Comune di Loreggia vive nel terrore. Almeno secondo il suo sindaco e altri amministratori locali. La causa sarebbero nientemeno che le nutrie!» è l'ironico comunicato di 100% seguito al blitz «Il sindaco Fabio Bui teme di vedersele sulla porta del municipio ed è disposto a offrire una ricompensa a chi gliene porta di più (morte, ovviamente). Pensate che il 15 marzo l'assessore responsabile della Protezione Civile, un altro funzionario e una squadra di operai del Comune sono stati messi in fuga e inseguiti da due nutrie "feroci", dopo che avevano infilato delle assi in una tana e i poveri animali sono usciti per difenderla». Per gli animalisti la nutria è un animale innocuo e ha tutto il diritto di vivere e di essere lasciato in pace.

«Se qualcuno è così innamorato delle nutrie e dei danni che queste provocano negli argini e ai raccolti me ne può chiedere qualcuna che provvederò a fargliela avere a domicilio» è la risposta di Bui «abbiamo patito danni per svariate decine di milioni in tutto il territorio provinciale e non solo. Tutti i sindaci ma anche le associazioni di categoria chiedono da anni interventi risolutivi alla Regione. E nel momento in cui questa si sta accingendo a vararli vogliamo bloccarla per difendere i roditori? Io sto con i cittadini».

L'attacco a Bui è anche sul piano personale visto che 100% fa un breve excursus sulla sua vita affermando che si sarebbe «diplomato in un istituto di preti» e non avrebbe «mai lavorato». Tanti cittadini hanno solidarizzato con lui.

Giusy Andreoli

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