Giù l’hotel Rio d’Oro dismesso da anni a Montegrotto, al suo posto sorgerà una casa di riposo

Si tratta della prima Rsa alle Terme con 120 posti letto in convenzione con L'Usl

MONTEGROTTO TERME. Arriva la prima casa di riposo delle Terme. L’ex hotel Rio d’Oro, un rudere di 8 piani vuoto da 15 anni al centro di Montegrotto, verrà abbattuto per far posto a una casa di riposo in convenzione con l’Usl per 120 posti letto.

Le società Numeria di Treviso e Codess cooperativa sociale di Padova, che hanno proposto la realizzazione della struttura, sono risultate vincitrici della procedura di valutazione comparativa voluta dal Comune per stabilire il progetto migliore rispetto alla programmazione dell’Usl.

«Riutilizzare gli alberghi dismessi attraverso mirati interventi di rigenerazione urbana», afferma il vicesindaco Luca Fanton, «è una delle priorità di questa amministrazione. Siamo convinti che l’operazione di demolizione del Rio d’Oro sia importante per due motivi: da una parte riportare a una situazione di decoro quella parte della città, dall’altra portare un servizio dando risposta alla sempre più pressanti richieste dalla fascia anziana dei nostri cittadini». Spiega il sindaco Riccardo Mortandello: «Un lavoro di squadra tra me, l’assessore Elisabetta Roetta, che si è relazionata con l’Usl, e il vicesindaco con delega all’Urbanistica Luca Fanton: siamo soddisfatti del risultato che permetterà ai nostri anziani di avere un servizio per la loro vecchiaia e una rigenerazione urbanistica di un’ampia area centrale».

Il progetto di Numeria e Codess è stato giudicato il migliore quelli pervenuti perché coerente con gli obiettivi fissati dal Comune e conforme ai requisiti e ai criteri di progettazione e di gestione. In particolare – si legge nella delibera – sono stati valutati positivamente «il perseguimento di una significativa riqualificazione urbana, attraverso la demolizione di una struttura alberghiera da anni dismessa; la congruità e il rilevante interesse pubblico delle opere perequative proposte; l’ubicazione strategica nell’ambito del territorio comunale, la vicinanza al centro abitato e relativi servizi, servita dalle principali arterie viarie e dai mezzi pubblici».

Nell’ambito dell’accordo pubblico-privato con il Comune, le società vincitrici si incaricano anche di costruire una struttura di 250 metri quadri a disposizione della città dove l’amministrazione comunale vedrebbe di buon occhio l’ubicazione di un ambulatorio di medicina di gruppo con il coinvolgimento dei medici di base o altri servizi di tipo sanitario. —


 

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