Giulietta e la sua Gallina che dividono casa e caffelatte

PADOVA. Cuore di donna in là con gli anni, rimasta vedova, sempre stata una grande lavoratrice poco incline a svagarsi o cercare compagnia, in scivolata verso la depressione. Emigrata per una vita in Francia e tornata da anziana nella campagna trevigiana, ha continuato a parlare francese oppure lo stretto dialetto che da piccola imparò dai genitori.
E cuore di gallina, che quando uscì dall’uovo, un paio di anni fa, era tutta sghemba, il becchetto non si chiudeva, le zampe erano ritorte. Una pulcina disabile.
I padroni del pollaio la presero e la misero nel cortile della signora (che abita da sola in un paese del Veneto accanto), così, come a dire: è una causa persa, se vuole pensarci lei... E lei ci ha pensato. Un giorno dopo l’altro si è occupata di accudire quella caracollante pennuta in difficoltà, nutrirla a mano, accarezzarla, tenersela in braccio. La pulcina, diventata pulcinona, ha avuto un imprinting filiale con la signora, tipo Lorentz con le papere. Insomma, la pollastra ha trovato una mamma. E ce l’ha ancora, ora che è cresciuta. Le due sono inseparabili.
Il suo nome è Gallina, ché la signora non ama i nomignoli sdolcinati, e vive in casa sommersa di attenzioni. Per dire, possiede una parte di divano, protetta da un telo, dove si accovaccia e non se la sogna di uscire in cortile se non zoppettando a stretto seguito della signora; ogni giorno nello stesso posto sforna un uovo; sta in braccio ed è viziatissima: difficile da credere ma la mattina fa colazione con pezzetti di pane e nutella e un ciotolino di caffelatte che apprezza oltremodo. Quando la “mamma” esce, le lascia la radio accesa sennò Gallina si sente sola. Vabbè, ma gli schitti in giro per la casa? E che sarà, non ho niente da fare, cosa mi costa pulire? spiega la signora, che si chiama Giulietta e, se consente la pubblicazione di una sua foto con la pollastrella, preferisce non specificare dove abita: chi la conosce, sa già della bizzarra convivenza; gli altri si accontenteranno del racconto, metti mai che le comincino ad arrivare curiosi alla porta.
Per Gallina lei farebbe qualsiasi cosa. Per quella sua buffa Gallina che le ha ridato la voglia di stare al mondo, il piacere dell’accudimento, che le allevia la solitudine e che con un colpetto d'ala le ha allontanato la malinconia. Vabbé, diciamocelo, è la pennuta più brutta del pianeta ma ha un grande cuore. Di gallina, ma pur sempre cuore. E per chi ha sguardo oltre che occhi, l’immagine della curiosa coppia (in foto) ha il sapore di una poesia.
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