Giuseppe Trentin s'arrende al male
L'ex sindaco di Arquà Petrarca stroncato da una leucemia a 62 anni

GIUSEPPE TRENTIN. Due immagini dell’ex sindaco: a destra in tivù con Davide Mengacci e il futuro ministro Mara Carfagna
ARQUA' PETRARCA.
Si è spento l'altra notte, a 62 anni, Giuseppe Trentin, per molti anni «il» sindaco per antonomasia di Arquà Petrarca.
Trentin è stato il protagonista indiscusso di una fase cruciale nella storia recente del borgo. Democristiano poi approdato a Forza Italia (era tuttora coordinatore Pdl per l'Estense), ha vestito la fascia tricolore per tre mandati consecutivi, dal maggio 1990 fino al giugno del 2004. Era molto conosciuto anche per la sua attività di professionista nel settore delle assicurazioni e in particolare delle perizie sugli infortuni stradali che ha svolto prima a Este e Monselice e, ultimamente, anche a Milano dove dirigeva un grande studio. E' morto giovedì alle 23.20, all'ospedale di Monselice, per le complicazioni di una grave malattia. I primi sintomi si erano manifestati ad aprile. Dopo vari accertamenti gli era stata diagnosticata una mielodisplasia di cariotipo complesso. Le sue condizioni si sono aggravate due settimane fa. Trentin lascia la moglie Marilisa Varroto e i figli Filippo, docente di letteratura italiana alla Università di Warwick in Inghilterra, e Francesco, prossimo alla laurea magistrale in economia. La sua famiglia, radicata ad Arquà, è molto conosciuta per l'attività nel campo della ristorazione. Con il fratello Dario, Trentin ha aperto alla fine degli anni '60 uno studio di perizie assicurative che oggi è uno dei più importanti in Italia, con sedi dislocate in diverse città e oltre 50 collaboratori. Nel frattempo, con i fratelli Dario e Gino continuava l'attività ristorativa, prima all'Aganoor e ora al Miravalle di Arquà. Trentin abitava con la famiglia a Este, anche se aveva in progetto di trasferirsi nella «sua» Arquà. Figura carismatica della politica locale, in passato era stato anche candidato alla Camera, mancando l'obiettivo per poche centinaia di voti, e si era vociferato, allora, anche di una sua candidatura a sindaco di Este. Aveva coraggio, sapeva portare avanti con determinazione anche scelte molto discusse politicamente, specie in campo urbanistico. Tra i risultati che ha lasciato ad Arquà ci sono i vari riconoscimenti ottenuti dal borgo, tra cui il titolo di «Città» e di «Bandiera arancione» del Touring Club, oltre al gemellaggio con la città francese di Fontaine de Vaucluse. «Se n'è andata una grande persona, è una grande perdita per Arquà - afferma il sindaco Luca Callegaro -. Nelle sue tre legislature ha segnato il cambiamento, dando un fondamentale input turistico. Senza contare le tante opere: i marciapiedi, l'illuminazione, la bretella». «Beppino lo conoscevo da quand'eravamo ragazzi - ricorda anche Giorgio Borin della Montanella, presidente mandamentale Ascom - è stato di quelli che più hanno contribuito alla vita amministrativa del paese. Con lui Arquà ha avuto un periodo florido». Commosso, nonostante le recenti divergenze, anche il ricordo dell'ex sindaco Maurizio Perazzolo: «Per 14 anni sono stato suo vicesindaco, tra noi c'era un'amicizia fraterna, è una grande perdita per il paese e tutti noi». Il funerale si terrà martedì alle 11 ad Arquà. La moglie e i figli fanno appello a quanti desiderino partecipare alle esequie di devolvere un'offerta all'Ail, l'associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e i mielomi.
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