Gli inarrestabili raid dello scroccone seriale

È inarrestabile la marcia di Kristian Pettersen, 42 anni, norvegese, divenuto in poco tempo l’incubo dei ristoratori padovani: si spaccia per Kristian Prandina. Giovedì a pranzo si è fermato al...
È inarrestabile la marcia di Kristian Pettersen, 42 anni, norvegese, divenuto in poco tempo l’incubo dei ristoratori padovani: si spaccia per Kristian Prandina. Giovedì a pranzo si è fermato al ristorante Antenore, accanto alla Prefettura. Ha consumato un primo e un secondo, per un conto totale di 27 euro e 50 centesimi. Al momento di pagare, però, il solito copione: «Soldi non ne ho, inviate il conto a mio padre». Appunto Sergio Prandina, imprenditore bassanese, che però suo padre non è. Ormai non è nemmeno più una questione di atti persecutori, che da anni quest’uomo compie nei confronti dell’imprenditore di Bassano la cui unica colpa è quella di avergli dato un’opportunità di lavoro. Il fatto è che Kristian continua a mangiare a sbafo nei ristoranti di Padova e del Veneto. Quella dell’altro ieri è la quinta volta che accade in città. E rischia di continuare all’infinito, senza che nessuno possa fermarlo. La polizia l’ha denunciato ancora una volta ma è un reato “lieve”. Per il sistema, s’intende, non certo per il ristoratore di turno costretto a pagare di tasca propria.


«Questo genere di comportamento viene codificato nel codice penale con l’articolo 641: insolvenza fraudolenta» spiega Enrico Ambrosetti, professore ordinario di diritto penale all’Università di Padova. «È un reato punito con una pena lieve e difficilmente si può fermare chi si comporta in questo modo. L’unica soluzione per la Procura sarebbe riunire tutti i casi insieme e chiedere un procedimento immediato di rinvio a giudizio».


Avanti di questo passo e saranno diffuse le foto segnaletiche in tutti i locali cittadini, per evitare che qualche altro esercente ci caschi. Nel giro di poco più di due mesi sono già cinque i casi denunciati alla polizia. La persona che il 42enne norvegese tira in ballo è sempre la stessa, appunto l’imprenditore bassanese specializzato nella produzione di lampade. Qualche anno fa gli aveva dato un posto come designer ma poi il rapporto di lavoro da non è proseguito. Da allora Kristian Pettersen ha iniziato a perseguitarlo invitando tutti i ristoratori a inviare a lui le fatture di pranzi e cene.


Per quel che riguarda Padova, la sua prima incursione è stata al Roadhouse di via Venezia, poi al ristorante Ariston di via Falloppio, al vegano di via Barbarigo e anche all’Antico Brolo di corso Milano. Le scorribande vengono segnalate ormai da tutto il Veneto.


L’imprenditore, esasperato da questo norvegese che gira l’Italia dicendo di chiamarsi Kristian Prandina, ha appeso sulle vetrine del suo showroom in centro a Bassano foto e dati del truffatore. “Attenzione! Questo è un millantatore e non paga mai il conto”.


Enrico Ferro


e. ferro@mattinopadova. it


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