Gli stregoni della notizia come ai tempi dello storico latino Tacito

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In occasione del recente quarantesimo anniversario de il mattino di Padova, ricordiamo ciò che Livio Berruti, primo direttore del giornale, scriveva nell’editoriale di esordio: «Il nostro giornale ha un solo partito: quello dei suoi lettori». Un giornale è infatti inteso in primo luogo come strumento di democrazia, indipendente da ogni potere, in cui ogni notizia o informazione fornita dev’essere attendibile e veritiera. Criterio fondamentale dell’informazione è la selezione delle notizie. Ebbene, l’importanza di una notizia non è determinata da criteri oggettivi: spesso essa è importante se viene giudicata tale dai media. Come dice Marcello Foa nel suo libro, “Gli stregoni della notizia. Atto secondo”, se la notizia non viene giudicata importante dai grandi media americani, nel suo percorso potrebbe non aprirsi nessun “cancello”: passerà sotto silenzio.

Ma qual è il percorso della notizia? Al livello più alto della piramide troviamo le fonti d’informazione, per il 70-80% dei casi costituite dai vertici delle istituzioni che determinano cosa debba essere considerato vero e cosa no. Subito sotto stanno le grandi testate americane, poi le agenzie di stampa nazionali, locali, e così via. Sono dunque i comunicatori delle informazioni a livello istituzionale, portavoce di presidenti o uffici stampa, ad aprire i cancelli dell’informazione e a suggerire alla stampa cosa sia importante o meno. Veri e propri strateghi della comunicazione, gli spin doctor sono gli esperti in grado di “far girare vorticosamente” la notizia (spin) e imprimerle un taglio così particolare da ipnotizzare i media, inducendoli a fare propria una determinata visione della realtà.

L’epoca odierna finisce per assomigliare a quella descritta da Tacito, storico latino di età imperiale, che parla di un popolo romano trasformatosi in una massa amorfa e priva di identità politica, di un’epoca in cui gli avvenimenti non venivano più decisi negli antichi spazi pubblici ma nelle stanze del palazzo imperiale.

Tacito sperava di riuscire a parlare «senza amore e senza odio ma con incorruttibile sincerità» (incorrupta fides, Hist. , I, 1) anche dei tiranni più crudeli sotto cui pure aveva fatto carriera; oggi ci troviamo spesso a dover assistere non a effettivi eventi (avvenimenti), ma a “pseudo-eventi” (Boorstin 1964): eventi non spontanei ma costruiti a tavolino, conferenze e interviste verosimili, ma volte a sostenere gli scopi di un attore politico. È sempre più difficile capire se e come possa essere ottenuta un’effettiva “verità di stampa”: un ruolo fondamentale lo giochiamo noi lettori, che non dobbiamo farci cogliere alla sprovvista perché incapaci di difenderci da tali giochi di manipolazione, sviluppando lo spirito critico e verificando la notizia, nostra unica possibilità per non diventare marionette i cui fili vengono mossi dai vertici del potere.

Linda Gaiani

Giuditta Cattozzo

Giorgia Forin

Iago Tognon



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