Gli studenti della Mandria «Ridateci la biblioteca»

MANDRIA. «Ridateci la biblioteca, investiamo nella cultura». Il messaggio è di una trentina di studenti delle scuole superiori della Mandria e di buona parte dei residenti. Chiedono a gran voce all'Amministrazione di riaprire la biblioteca del quartiere, chiusa definitivamente lo scorso novembre, malgrado fosse un punto di riferimento, oltre che per il rione della Mandria, per Don Bosco, Paltana e Voltabrusegana. All'incontro del sindaco con i cittadini, gli abitanti hanno posto sul tavolo di Bitonci la questione, ma, ad oggi, senza risultati. Tutto ha avuto inizio lo scorso maggio con il trasferimento del Centro socio culturale Armistizio dal vecchio stabile di via Romana Aponense alla nuova sede al secondo piano del centro civico-commerciale Il Borgo. In via Romana Aponense era rimasto però il servizio di ordinazione e prestito libri. Fino a novembre, quando anche questo servizio alla cittadinanza è stato soppresso. Dunque non esiste più nessuna biblioteca di quartiere. Una delegazione di residenti, la stessa che si è presentata all'incontro con Bitonci, fedele alla par condicio, ha interpellato anche il consigliere comunale del Pd, già residente del quartiere, Enrico Beda. Il quale è pronto a dare battaglia in consilgio comunale con un'interrogazione per capire i motivi che hanno spinto l'amministrazione a chiudere la biblioteca: «in questi anni era diventata un presidio culturale» spiega «in particolare per i bambini delle scuole elementari che avevano sviluppato progetti educativi interessanti e per gli studenti più grandi che usavano la biblioteca anche come aula studio. Ho già sollevato la questione lo scorso agosto, durante la discussione di Bilancio, chiedendo in un emendamento 20 mila euro a favore di un'aula studio-emeroteca negli spazi del Borgo». Palazzo Moroni rispose picche. E Beda, forte delle rimostranze dei cittadini, torna alla carica: «Chiederò ancora all'amministrazione di creare un'aula studio per i ragazzi del quartiere Armistizio e mi impegnerò perché possa tornare la biblioteca o almeno il servizio di prestito libri», attacca. «Il centro commerciale "Il Borgo" è uno spazio ancora troppo vuoto, che rischia di diventare terreno di incuria e insicurezza. Ecco perché è necessario renderlo vivo, anche attraverso spazi culturali che possano dare un servizio utile ai nostri cittadini. Tanto più che non si trattava di un luogo di cultura abbandonato e non frequentato. Al contrario era già considerato un punto di riferimento importante dalla cittadinanza,tant'è vero che la richiesta arriva proprio dai ragazzi del quartiere».
Elvira Scigliano
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