Grande cubo di Rubik alle docce pubbliche

Un grande cubo di Rubik a simboleggiare la complessità della vita che qualche volta diventa un rompicapo. Ogni sfaccettatura rappresenta una bandierina diversa, ogni bandierina un paese con la sua lingua, la sua cultura, la sua politica e le sue religioni. Ma quando sembra che non ci siano soluzioni, mani anonime ma forti sostengono il cubo e cercano la soluzione. Andrea Zamengo, di Mirano, in arte Chill surrealisme, ha trasformato così la parete delle docce pubbliche in via Eremitano, a due passi dalla stazione. Ieri il murale è stato inaugurato con l’assessora ai servizi sociali Marta Nalin. Fa parte del progetto di inclusione e street art “Il mondo in scatola”. Da alcuni mesi in via Eremitano si fa anche accoglienza diurna e al pomeriggio sono organizzati laboratori artistici. Qui si fa accoglienza a tutto tondo: le docce, riferimento da 15 anni; l’accoglienza diurna; il check-in per l’accoglienza notturna. Ogni giorno le docce sono usate da una trentina di persone, molti sono senza fissa dimora, tanti stranieri, ma non manca la presenza di italiani e di donne. —
Elvira Scigliano
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