Grant europei per la ricerca: il Bo al primo posto, ottiene 11 milioni

L’università di Padova è al primo posto in Italia per numero di progetti vinti. Ecco chi sono i 4 ricercatori che hanno ricevuto i finanziamenti

Sono stati annunciati  dal Consiglio Europeo della Ricerca (European Research Council, in sigla Erc) i vincitori e le vincitrici della call Advanced Grants 2024. Ammontano a circa 11 milioni di euro i finanziamenti ottenuti da quattro Principal Investigator  attualmente afferenti all’Università di Padova.  L’Università di Padova si colloca al primo posto in Italia per numero di progetti Advanced Grant vinti in questa call, confermando così la propria eccellente posizione nel panorama nazionale della ricerca.

Due dei Principal Investigator dell’ateneo patavino che hanno ottenuto il finanziamento si collocano nell’ambito Scienze fisiche e Ingegneria, Lucia Gemma Delogu e Fabrizio Nestola, gli altri due nell’ambito Scienze della Vita, Marco Sandri e Ildikò Szabò.

Grande orgoglio per l’ateneo

«Questo risultato è motivo di grande soddisfazione per l’intera comunità dell’Università di Padova, che si conferma punto di riferimento nazionale e internazionale per la ricerca scientifica di frontiera. Voglio complimentarmi con Lucia Gemma Delogu, Fabrizio Nestola, Marco Sandri e Ildikò Szabò, che con competenza e visione hanno ottenuto uno dei riconoscimenti più prestigiosi e competitivi nell'ambito della ricerca europea. Il successo delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori - afferma la rettrice dell’Università di Padova, Daniela Mapelli - è il frutto di un impegno che nasce da lontano, alimentato dalla libertà di porsi sempre domande nuove, dall’ambizione di superare i confini tradizionali del sapere, oltre che da una forte vocazione all’interdisciplinarità in ateneo. Ogni progetto vincente rappresenta non solo un traguardo personale di eccellenza, ma un contributo tangibile al ruolo che l’Università di Padova intende esercitare nella società: generare conoscenza capace di trasformare il mondo. Dall’ingegneria dei materiali alla mineralogia, dalla fisiologia muscolare alla biologia cellulare, i temi al centro di questi progetti dimostrano quanto sia strategico continuare a investire nella ricerca libera e rigorosa - continua Daniela Mapelli -. L’Europa ha deciso di farlo: l’Università di Padova dimostra di essere pienamente all’altezza della sfida. La ricerca di eccellenza non è un privilegio di pochi, ma un bene collettivo, un motore di sviluppo sostenibile, culturale e umano. Oggi, più che mai, è nostro dovere difenderla, sostenerla e valorizzarla».

Ricerca di frontiera

«Questo risultato consolida e rinforza l’andamento molto positivo dell’Università di Padova nel Pilastro dell’Eccellenza di Horizon Europe, nel quale si inseriscono le call ERC - conclude Fabio

Zwirner, prorettore con delega alla Ricerca - Proprio nel contesto competitivo di questi bandi è stato raggiunto l’importante risultato di 37 progetti finanziati, che confermano la vocazione del nostro Ateneo per la ricerca di frontiera».

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