I padovani preoccupati per lavoro e sanità, gli under 18 per l’ambiente

Il sondaggio della Uil sui bisogni dei cittadini: ambiente, casa, istruzione, lavoro, sanità, sicurezza, trasporti, sono i temi che più stanno a cuore ai padovani

Il 29,1% dei padovani (e provincia) ha segnalato il lavoro come problema più sentito, mentre il 27% la sanità. Questo risultato, presentato durante il convegno - “Dal sondaggio alle proposte - Analisi dei bisogni dei veneti” - organizzato nell’Aula Magna dell’Azienda Ospedaliera di Padova, è frutto di un sondaggio promosso in tutte le province da Uil Veneto e studiato dal Centro studi Csse Veneto, che ha sintetizzato i temi più sentiti per territorio, età e genere. All’iniziativa veneta hanno partecipato quasi 17mila persone dove si sono toccati temi sui quali il sindacato può fare valere la propria azione: Ambiente, Casa, Istruzione, Lavoro, Sanità, Sicurezza, Trasporti.

Oltre le tensioni internazionali

«Abbiamo incontrato la gente – ha dichiarato il segretario generale di Uil Veneto Roberto Toigo - nelle piazze, per strada, nei luoghi di lavoro, tanti giovani al Job Orienta, raccogliendo importanti indicazioni su temi sui quali il sindacato può fare qualcosa di concreto per risolverli. Siamo consapevoli che non possiamo trovare una soluzione al problema delle guerre e della fame nel mondo, ma possiamo fare qualcosa di utile sulla scuola o sulla sanità, ad esempio».

Nel dettaglio a Padova hanno partecipato al sondaggio 3.194 persone: 52,2% donne e il 47,4% uomini. La maggior parte, cioè il 45,2% che ha risposto, rientra nella fascia di età tra i 40 e i 59 anni. Tra i più giovani (under 18) ha aderito al sondaggio solo il 6,1%.

Il tema di cui si sono maggiormente lamentati i padovani è stato quello del Lavoro: durante le interviste si è parlato di qualità di lavoro, di stipendi, di sicurezza, di precarietà. «Molti si sono lamentati del salario e del fatto che non facilmente trovano un lavoro fisso. Quindi il lavoro si trova ma non è stabile. Va ricordato, infatti, – ha sottolineato Toigo – che in Veneto solamente una assunzione su dieci è a tempo indeterminato. Facciamoci delle domande!».

Il tema della sanità tra gli anziani

Il secondo tema più sentito in provincia di Padova è quello della Sanità: soprattutto per il rapporto non sempre proficuo col proprio medico di base che spesso si fatica a trovare al telefono. Un medico che non sempre riesce a fungere da filtro con la sanità pubblica costringendo il paziente ad optare per quella privata. Oppure lo spinge a ricorrere al Pronto soccorso arrivando ad intasarlo coi cosiddetti codici bianchi tanto che la stessa Agenas ha evidenziato che il Veneto risulta la regione meno virtuosa con una percentuale più alta di codici bianchi nei suoi quarantasette Pronto Soccorso: il 54%. Certo, non va fatta di tutta l’erba un fascio, molti medici si fanno in quattro per garantire il servizio, ma hanno sempre più iscritti e non sempre riescono a rispondere in maniera opportuna a tutte le esigenze delle persone.

Al convegno anche il coordinatore di Uil Veneto Padova, Massimo Zanetti, ha espresso il suo punto di vista sulle questioni trattate: «I temi lavoro e sanità a Padova sono stati quelli più sentiti tra gli intervistati e per quanto possa apparire strano, entrambi sono lo specchio dello stesso male: la questione salariale. I salari, in Italia, sono troppo bassi e non reggono la corsa inflazionistica. E’ altrettanto vero che tra le criticità della sanità pubblica troviamo anche la fuga dal settore pubblico di infermieri e medici perché i salari sono inadeguati e il carico di lavoro insopportabile. La spesa in sanità è appena del 6,2% del PIL: troppo bassa per garantire efficacia ed efficienza della macchina pubblica, tuttavia nel Veneto la sanità resta ancora una sanità fatta di eccellenze grazie a professionisti straordinari. Ciò detto segnaliamo tra le criticità, in primis, la questione dei medici di base, solo a Padova ne mancano più di 50 con un trend che sarà in costante aumento nel resto del 2025. Ben 26 medici di base hanno lasciato la professione. Viene così a mancare un presidio del territorio con conseguenze pure sulle liste di attesa. È inaccettabile poi dover ricorrere alle strutture private pagando le prestazioni non foss'altro perché non tutti se lo possono permettere andando così ad accrescere il numero di persone che rinunciano alle cure (4,5 milioni di persone hanno rinunciato nel 2023 alle prestazioni sanitarie secondo la rilevazione del Cnel). Penso che per rendere attrattive le professioni sanitarie e irrobustire il servizio sanitario nazionale bisogna migliorare l'organizzazione del lavoro, definire chiari percorsi di crescita professionale, adeguare gli stipendi degli operatori sanitari alla media europea, incentivare economicamente e fiscalmente i professionisti che lavorano in sedi disagiate, favorire il benessere organizzativo attraverso il potenziamento del welfare aziendale e garantire la sicurezza e salute del personale sanitario».

I giovani pensano all’ambiente e al bullismo

I problemi in base all’età: A Padova, gli under 18, pongono al primo posto il problema dell’Ambiente (35%). Per la fascia di età che va dai 18 ai 39 anni il tema più sentito è quello del Lavoro (35,9%). Ancora il Lavoro è sentito nella fascia 40-59 anni (36,7%). Mentre diventa la Sanità il tema di interesse per gli over 60 (48,4%).

Il terzo tema, dopo lavoro e sanità, particolarmente sentito dai padovani è quello della Sicurezza (o bullismo) che è stato segnalato dal 17,1%. Bullismo: «È un fenomeno – ha detto Toigo - che, se una volta si sentiva ma era circoscritto a pochi casi, oggi sta dilagando mettendo in crisi i nostri ragazzi. Frequentemente i giovani non hanno il coraggio di parlare di bullismo in famiglia, a scuola o con le forze dell’ordine. Non denunciano e, quando lo fanno, spesso è tardi. Come Uil Veneto abbiamo preso a cuore questo tema. Abbiamo creato uno sportello virtuale, un punto di ascolto sicuro e accogliente, che è partito da Belluno e Treviso e che, entro giugno, coprirà l’intera regione. Vi si accede via mail all’indirizzo siamoconte@uilveneto.it Se i ragazzi stanno combattendo contro il bullismo e il cyberbullismo, devono sapere che non sono da soli. C’è sempre qualcuno (anche se non sempre lo si vede) pronto ad ascoltarli, a dare una mano e a trovare una via d’uscita».

«Si tratta – ha continuato - di uno spazio di supporto e consulenza senza giudizio, dove i giovani troveranno personale esperto pronto ad ascoltarli in totale sicurezza. Il servizio è gratuito. Deve essere chiaro che il servizio offerto da Uil Veneto non intende in nessun modo sostituirsi alle strutture preposte per legge, alla rete dei servizi sociali. Il referente funge da intermediario, da facilitatore, tra la vittima di bullismo e le istituzioni preposte: scuola, famiglia, servizi sociali, ecc».

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