Guardia carceraria va su tutte le furie e spara al ristorante

Episodio-choc l’altra sera all’Osteria dai Tosi all’Arcella. L’uomo (35 anni) è stato denunciato dalla squadra Mobile

PADOVA. Ha sparato sotto il tavolo al ristorante perché era andato su tutte le furie, scalfendo il pavimento e sfiorando gli altri clienti. Ha dell’incredibile l’episodio capitato l’altra sera all’Osteria dai Tosi, locale cult che si trova in via Donizetti, laterale di via Ansuino da Forlì all’Arcella. Nei guai è finito un agente della polizia penitenziaria, 35 anni, padovano, che lavora nel carcere di Rovigo, denunciato dalla squadra Mobile di Padova. All’uomo è stata sequestrata l’arma di ordinanza e, inoltre, quasi certamente il suo gesto avrà conseguenze anche sul posto di lavoro.

Fortunatamente il proiettile non ha ferito gli altri avventori del locale, ma dal racconto fatto da uno dei proprietari, Mauro Roghel (che gestisce l’osteria insieme al fratello Cristiano) si può veramente parlare di una fatalità. Il colpo esploso sotto il tavolo, infatti, ha frantumato una piastrella del pavimento e un frammento di ogiva si è conficcato nel montante di una finestra. «Quel tizio non l’avevo mai visto» ha spiegato Mauro Roghel «sebbene fosse seduto al tavolo con altre due persone, una delle quali è un nostro cliente. Francamente non ho ancora ben chiaro cosa abbia scatenato la sua ira. E tutto sommato importa poco. Più importante è che nessuno si sia fatto male e che la faccenda sia conclusa».

Il fatto è accaduto sabato sera alle 23,30. L’uomo, seduto al tavolo (visibilmente alterato) urla e bestemmia, tanto che una delle cameriere ad un certo punto si ferma e lo prega di abbassare i toni, per non disturbare la clientela (al momento dello sparo c’erano circa 20 persone). La guardia carceraria non replica e la cosa sembra finita lì. Invece, l’agente all’improvviso spara un colpo sotto il tavolo. I clienti si spaventano, alcune ragazze urlano dicendo di aver sentito schegge sulle gambe (probabilmente pezzi di piastrella). In un primo istante i più pensano a un petardo. Ma c’è chi ha visto. E chiama il 113. Un istante dopo chiama anche il proprietario. Sul posto arriva una Volante. Testimoni parlano chiaramente di una pistola. Ma, nel frattempo, l’agente se n’è andato. L’uomo viene rintracciato tre ore dopo dalla squadra Mobile. Si giustifica dicendo che il colpi gli è partito mentre aveva la pistola nella cintola. Ma i pantaloni che indossa non sono bucati. E parte la denuncia.

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