Guerra della birra tra venditori di kebab

Raccolta di firme da parte dei gestori pakistani contro l’apertura di un nuovo locale nelle vicinanze
BARSOTTI - KEBAB IN STAZIONE
BARSOTTI - KEBAB IN STAZIONE

Kebab contro kebab. Gestore di un locale, originario del Pakistan, dove non si vende birra perché il titolare è di religione musulmana, contro gestore, immigrato dalla Turchia, che sta per aprire proprio a fianco del primo, un altro locale del genere, dove si venderanno anche birra ed altre bevande alcoliche. Tutto questo succede in piazzale Stazione 8, al piano terra del grattacielo di tredici piani, denominato Belvedere. In pratica i due fratelli asiatici, che gestiscono “Omar Kebab” da circa un anno, hanno dichiarato guerra al titolare del secondo kebab-pizzeria che sta per aprire i battenti negli spazi dove prima c’erano i magazzini Bernardi. I due pakistani hanno il dente avvelenato contro l’apertura del nuovo kebab. La ritengono, infatti, una forma di concorrenza sleale sia perché il turco venderà anche birra e quindi attirerà davanti al civico 8 anche gli spacciatori e i tossicodipendenti che bivaccano, giorno e notte, sotto i portici limitrofi, sia perché non considerano giusta l’apertura di un nuovo locale simile a soli tre metri di distanza.

Tant’è che i due giovani asiatici hanno già avviato una raccolta di firme sia tra i negozianti vicini che tra i residenti che abitano nei piani superiori. «Siamo già arrivati a quaranta firme», sottolinea Assid, uno dei due fratelli «Sono d’accordo con noi anche alcuni cinesi che abitano sopra il nostro locale e numerosi professionisti che hanno gli studi nei vari piani del grattacielo Belvedere. Abbiamo già inviato la petizione in Comune ed attendiamo un colloquio con l’assessore o con il capo-settore del commercio. Non ci fermeremo al primo ostacolo. Siamo qui da un anno. La gente ci vuole bene perché alla sera chiudiamo al massimo alle 22 e non vendiamo alcun tipo di alcolici. Se, invece, nelle prossime settimane, aprirà il nuovo kebab turco, il degrado crescerà».

Intanto si allarga sempre di più la “chinatown”, tra corso del Popolo, via Cairoli, via Nino Bixio e piazzale Stazione. In via Bixio ha aperto i battenti un nuovo negozio di abbigliamento, gestito da una famiglia cinese. Si chiama Sorella Moda. In piazzale Stazione, a fianco del civico 7, conosciuto anche come il Palazzo degli Avvocati, nei locali dove sino a quattro mesi fa c’era la storica cartoleria Bortolami, è in apertura un altro negozio di moda, gestito da imprenditori dagli occhi a mandorla. (f.pad.)

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