Guida Espresso dei ristoranti: 4 new entry a Padova, spicca Fuel

Alajmo ai vertici con Calandre e Montecchia, poi Storie d’amore e Lazzaro 1915. In città si affacciano lo storico Cichetto, il Box Caffè in Prato e “da Pino” nel ghetto

PADOVA. Eppur si muove, avrebbe detto Galileo, uno che di cucina padovana se ne intendeva, dato che da una sua lista della spesa fatta sotto il Salone l’11 dicembre 1604, è rinata la ricetta del “Gran bollito”. Eppur si muove la cucina padovana. La guida de L’Espresso 2016 fotografa una situazione ulteriormente migliorata rispetto allo scorso anno. A fronte di quattro uscite, sono quattro le new entry (Fuel di Rubano, più tre padovani: Al Cicheto, Box Caffè ed Enotavola Pino). Più L’Officina che ha cambiato sede, da Padova a Rubano, all’ex Lavit, chiuso quest’anno perchè Elian Layousse è tornato in Galilea per dirigere l’altro suo ristorante. A fare la differenza, quell’uno in più, è il Gigi Pipa di Este entrato nell’elite delle pizzerie italiane, grazie ad Alberto Morello.

Stefania Battistella e Gianluca Battistin del Fuel
Stefania Battistella e Gianluca Battistin del Fuel

Alle spalle delle Calandre (19,5), ristorante che il grande talento di Massimiliano Alajmo proietta su coordinate e contesti diversi, troviamo l’altro stellato padovano della famiglia Alajmo: La Montecchia (15,5). Papà Erminio e il suo braccio destro Mauro Meneghetti tengono il timone con sicurezza, senza rinunciare alle novità, come l’introduzione di un menu tutto vegano.

A pari merito, sempre con 15,5, nella classifica troviamo Il Lazzaro 1915 di Pontelongo, ristorante dell’Hotel Trieste che quest’anno compie un secolo di vita. La famiglia Siviero ha affidato alle doti di Piergiorgio, già allievo di Ducasse e finalista del Bocuse d’Or, il compito di alzare il livello e lui non delude. Anche Storie d’Amore di Borgoricco è una conferma a 15,5. Davide Filippetto ha estro da vendere e Massimo Foffani lo dirige con autorità e leggerezza.

Due scalini sotto, a 14,5, troviamo la prima novità: il Fuel di Villaguattera, ristorante ricavato in un’area di servizio, sorretto dalla passione di Antonio Greggio e dello chef Gianluca Battistin. A pari merito il sempreverde Baretto di Albignasego, un tutto pesce di alta qualità sorretto dall’esperienza di Luciano Cesaro.

Chiudono l’elenco dei ristoranti in guida con voto i cinque locali meritevoli del 14. Innanzitutto la Montanella di Arquà Petrarca e il Boccadoro di Noventa, entrambi locali eleganti e di consolidata tradizione con alle spalle generazioni di esperienza, quella delle famiglie Borin e Piovan. Quindi il Sasso di Lucio Calaon, l’ “orso solitario” dei Colli Euganei che continua a stupire per la sua passione. Quindi I Navigli di Padova, locale glamour condotto con piglio sicuro dalla giovane Elena Bernardi, e Le Tentazioni di Villatora di Saonara, sorpresa lo scorso anno e oggi bella conferma.

In guida anche Aubergine di Abano, Osterie Moderne di Borgoricco, Tavernetta di Cinto, Corte Sconta di Este, Torre di Monselice, San Benedetto di Montagnana, Da Mario di Montegrotto, Re Porco di Padova, Da Marco di Stanghella e La Tavolozza di Torreglia.

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