Guidava le ambulanze nelle emergenze

Il giovane era volontario della Croce Rossa, chiamata a prestare soccorso proprio a Codevigo

POLVERARA. Voleva aiutare gli altri. Ed aveva scelto di farlo “arruolandosi” nell’esercito dei volontari della Croce Rossa. Dal 2009 era entrato nel gruppo di Padova, dopo aver frequentato per anni quello di Piove di Sacco. Qui aveva iniziato a conoscere l’attività di volontariato, aveva superato gli esami di abilitazione e aveva svolto il tirocinio. La notizia della morte del giovane ha gettato nello sconforto i colleghi che lo aspettavano per il turno di domenica sera. Sabato notte dalla Croce Rossa di Padova era anche partita un’ambulanza per Codevigo, dove c’era stato un incidente e serviva un mezzo di supporto. Poi a metà strada è arrivato il contrordine perché nel frattempo si erano liberate alcune ambulanze più vicine al luogo dello scontro. Stefano prestava servizio principalmente nei fine settimana e negli orari notturni per potere conciliare i turni con il suo lavoro. Tuttavia non mancava di rendersi disponibile anche durante la settimana in caso d’emergenza. «Lo ricordo come un ragazzo disponibile, umile e gentile», racconta commosso Nunzio Agostini, commissario del gruppo di Padova, «quando prestava servizio, era sorridente, mai arrabbiato e mai discuteva sulle mansioni che gli venivano assegnate». Stefano Cecconello era entrato nella Croce Rossa come soccorritore e aveva acquisito in un secondo momento l’abilitazione per guidare le ambulanze che intervengono nelle situazioni d’emergenza. «Negli ultimi tempi era assegnato a fare l’autista. Devo riconoscere che era molto bravo in questa mansione», continua Agostini «perché il ruolo dell’autista è molto delicato. Oltre ad avere la responsabilità del mezzo e dei trasportati, l’autista fa parte integrante anche della squadra di intervento». Il commissario ricorda come, in particolare negli ultimi mesi, Stefano avesse dimostrato grande impegno e dedizione. «Stasera lo sostituirò io», conclude Nunzio Agostini poco prima di iniziare il turno notturno, «sicuramente tutti noi avremo un nodo alla gola. Ma faremo il nostro dovere perché crediamo che Stefano non avrebbe voluto che ci fermassimo». (al.ces.)

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