Guizza senza cordolo «La sicurezza è a rischio»

GUIZZA. «L'assessore alla mobilità si sbaglia di grosso. Stefano Grigoletto non può avere ragione quando sostiene che ha fatto rimuovere, alla Guizza, il cordolo dislocato lungo la corsia di guida del tram con la finalità di rendere più sicura la viabilità delle auto e delle motociclette» osserva Sergio Cosimi, della segreteria provinciale della Filt-Cgil e autista del tram gestito da BusItalia Veneto. «È vero il contrario. Proprio senza cordolo la viabilità sarà più a rischio perchè le automobili, senza avere più la delimitazione fissa a terra, potranno, evidentemente, invadere la corsia dove corre il tram».
L'autoferrotranviere Cosimi legittima la sua posizione sul cordolo che non c'è più con un'osservazione prevalentemente tecnica che deriva dalla sua esperienza quotidiana. «Vi siete mai chiesti perchè il cordolo è stato messo alla Guizza e non, ad esempio, all'Arcella, lungo l'asse via Tiziano Aspetti-via Guido Reni? A Padova nord il tram viaggia, quasi sempre, nella stessa direzione di marcia delle auto. Alla Guizza, invece, il mezzo pubblico si sposta in direzione contraria a quella delle auto. Avevano fatto bene i tecnici della mobilità e del settore infrastrutture a delimitare il traffico delle auto con un cordolo di plastica pesante ben visibile».
Sul delicato argomento interviene anche il segretario provinciale del Partito Democratico. «Quando si parla di sicurezza per i lavoratori e per i cittadini servirebbe andare più cauti e rincorrere meno sensazionalismi elettorali» sottolinea Massimo Bettin. «Il cordolo era stato installato in quel tratto di strada perchè le auto invadevano la corsia del tram e mettevano a repentaglio l'incolumità degli stessi automobilisti e quella degli autisti e dei passeggeri del mezzo pubblico su monorotaia. Tra l'altro, l'installazione era stata richiesta proprio su proposta degli autisti. Quindi Grigoletto ha fatto male a toglierlo per sempre. In caso d'incidenti futuri su chi ricadrà la responsabilità?».
Intanto il dilemma cordolo sì, cordolo no, coinvolge anche i tecnici dei vari settori competenti del Comune. «La risposta non è facile e neanche immediata» osserva un dipendente di Palazzo Moroni. «Il cordolo diventa necessario e utile per quel movimento di pensiero che vorrebbe che il tram viaggiasse, anche in città, sempre lungo una corsia protetta. Invece sarebbe uno strumento superfluo, anzi di disturbo per i veicoli privati, per tutti quelli che sostengono il contrario. D'altronde il tram speciale della Lohr è stato scelto, sia dal centrodestra sia dal centrosinistra, proprio perchè è nella sua natura e missione correre in un traffico misto, ossia pubblico e privato. Ad esempio, eccetto rare eccezioni, non è un caso che, lungo le Riviere, non sia mai successo un incidente grave».
Felice Paduano
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