I funerali di Egidio Maschio oggi nella sua azienda

CADONEGHE. Saranno celebrati sabato all'interno della sua azienda i funerali di Egidio Maschio, l'imprenditore di 71 anni, che si è ucciso mercoledì scorso sparandosi un colpo di fucile al petto. I suoi motti preferiti, “crederci sempre”, “mai mollare” e “coraggio” hanno lasciato il posto a un sentimento di scoramento troppo profondo che l’ha indotto a suicidarsi.
L’imprenditore Egidio Maschio, 71 anni, che dal nulla ha fondato la Maschio Gaspardo Spa, un colosso internazionale nella produzione delle macchine agricole, con duemila dipendenti, non ha retto all’incertezza per il futuro della sua creatura, l’esposizione importante con le banche, la sua guida che era passata in secondo piano. Problemi che alla sua età potevano solo sfiorarlo visto che la guida dell’impero era stata affidata da poche settimane a due manager (Massimo Bordi, ex dg di Ducati e vicepresidente di MV Augusta, come nuovo amministratore delegato, e Paolo Bettin in qualità di Chief financial officer) e che il capitano d’azienda non aveva di certo problemi economici. Ma la sua creatura veniva prima di tutto e non poteva abbandonarla.
L’arrivo prima delle sei. Ieri mattina è arrivato prima nelle sei nello stabilimento di Cadoneghe al volante della sua Mercedes serie S. Ha aperto il cancello automatico e ha parcheggiato l’auto. Era il momento del cambio turno e quindi è stato visto da diversi operai. Nessuno si è insospettito dell’orario, visto che era mattiniero, ma qualcuno ha notato il suo sguardo assente.
Il fucile nel bagagliaio. Nel bagagliaio aveva riposto il suo fucile da caccia, un Beretta calibro 12 automatico. È salito con l’arma, riposta in una custodia, al primo piano, nel suo ufficio. Uno spazio che si allarga con una sala riunioni. Maschio ha individuato il posto per farla finita: si è seduto su una sedia vicino al muro e ha posizionato il calcio del fucile nell’angolo basso, tra il pavimento e la parete. La canna del fucile l’ha puntata al petto. Ma a questo punto non arrivava più a premere il grilletto, ma aveva pensato anche a questo, visto che ha fatto fuoco con l’ausilio di un righello rosso di plastica con gli stemmi della sua azienda. Un pezzo di plastica a 90 gradi che gli ha consentito di dare la potenza giusta al grilletto. È morto sul colpo rimanendo esanime sulla sedia. Probabilmente l’aveva preparato nei minimi particolari. Il colpo non l’ha sentito nessuno, l’allarme l’ha dato un capo magazziniere che si era insospettito dal fatto che ci fosse la Mercedes del signor Egidio e lui fosse sparito. Quando l’ha visto morto sulla sedia è uscito dagli uffici urlando la sua disperazione. La dinamica è stata ricostruita dai carabinieri.
Nell’agenda le preoccupazioni. Maschio non ha lasciato alcun biglietto per spiegare il perché del suo gesto, ma la motivazione di quanto fatto è stata trovata appuntata nella sua agenda, dove era solito scrivere in merito alle dinamiche della ditta: i dubbi sul futuro del suo gruppo erano un tarlo che non lo lasciava in pace, l’esposizione con le banche si era alzata per la volontà di investire e di svilupparsi ancor di più per aggredire la crisi. Lo scoperto bancario del 2013, l’ultimo bilancio disponibile, è di circa 100 milioni. Delle voci assicurano che potrebbe essere raddoppiato in un anno, a 200 milioni ma non ci sono conferme ufficiali. Le banche non avevano chiesto un rientro, ma per i prossimi giorni era previsto un “tavolo amichevole per la rimodulazione del debito”. Un piano industriale era stato realizzato con l’arrivo del nuovo management all’inizio di giugno, ma un secondo è atteso - con qualche correzione - per le prossime settimane. Da quanto si capisce i problemi c’erano ma vanno contestualizzati in un gruppo che tra il 2009 e il 2014 (quando la maggior parte delle imprese italiane dimagriscono i bilanci e tagliano il personale), ha vissuto un periodo di forte crescita in cui il fatturato è più che raddoppiato, passando da 118 milioni di euro a 324 milioni con l'80% generato da mercati esteri. Maschio Gaspardo impiega nel mondo 2.000 dipendenti in 19 stabilimenti produttivi, di cui 3 all'estero - Cina, India e Romania - e in 12 filiali commerciali in Francia, Spagna, Germania, Polonia, Ucraina, Turchia, Russia, Nord America, Cina, India, Romania e Iran.
L’autopsia. La salma di Egidio Maschio è stata posta sotto sequestro. Il sostituto Marco Peraro deciderà se far effettuare l’autopsia, ma allo stato pare non ce ne sia bisogno. Ieri il lavoro nello stabilimento di Cadoneghe è proseguito. Alle 11.40 è uscito il carro funebre seguito da una Porsche Cayenne con i familiari. Tutto è ripreso, ma nulla sarà come prima.
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