I libri usati non hanno più una seconda vita Il dissesto di Padova Tre li condanna al macero

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LA BRUTTA NOTIZIA

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Dalla possibilità di dare una seconda vita ai libri alla condanna al macero. Il passo è veramente breve ed è purtroppo sotto agli occhi di tutti: i contenitori per raccogliere i libri usati, che Padova Tre aveva collocato in almeno trenta Comuni della Bassa padovana quattro anni fa, oggi sono colmi e abbandonati. I libri, magari donati col cuore in gola, sono alla mercè di sole, pioggia, vento e gelo. Il motivo? Il servizio è cessato a giugno perché la cooperativa Montericco di Monselice, che aveva in appalto l’attività, non è mai stata pagata da Padova Tre e dunque ha deciso di interrompere la raccolta. E ora? Ora ogni Comune deve arrangiarsi, e non per tutti questo servizio di nobile significato culturale è una priorità.



Si chiamava “Libro Zone” ed era stato ben pubblicizzato da Padova Tre, la società che gestiva la raccolta dei rifiuti nella Bassa padovana e che è finita in miseria tra buchi milionari e azioni giudiziarie. Era partito nel 2014 e aveva coinvolto una trentina di Comuni, che avevano accettato di ospitare il contenitore per la raccolta di libri usati. Il servizio era stato appaltato a Montericco: la cooperativa passava a svuotare i contenitori, scartava i libri malconci e rimetteva quelli buoni nel mercato.



«In quattro anni abbiamo salvato 15 mila libri» spiega Carlo Bovo, direttore di Montericco «La cifra è al netto dei volumi scartati perché in condizioni di degrado o perché poco interessanti per mercato e biblioteche». Insomma, il servizio aveva un suo perché, anche se economicamente stentava a reggersi: «Abbiamo venduto 7-8 mila libri a commercianti di libri usati o a biblioteche del territorio, ma si parla di un guadagno minimo visto che i volumi sono stati ceduti a una media di 20 centesimi l’uno». Il sito librozone.it, creato appositamente per creare un circuito di vendita, non è mai decollato. Oggi è addirittura cambiato di proprietà e serve per commercializzare scarpe. Il resto dei volumi giace nel magazzino di Montericco. Calcolando che la cooperativa aveva destinato una persona quasi a pieno regime a questo servizio, e visti i conti mai saldati da Padova Tre, il bilancio piange: «Ci abbiamo rimesso quasi 30 mila euro» continua Bovo «Da qui la necessità di interrompere il servizio».



A giugno Montericco ha inviato una comunicazione a tutti i Comuni possessori di contenitori, in cui annunciava lo stop del servizio. La coop ha fatto un ultimo giro per svuotare i cassoni a luglio. Qualche Comune virtuoso – tipo Carceri – si è preso in carico la gestione della raccolta destinando i volumi di pregio alla biblioteca comunale, qualcun altro – molti altri in realtà – si è accorto che forse era il caso di intervenire quando la situazione dei contenitori è sfociata nel pubblico decoro. Davanti alla scuola dell’infanzia di Baone, ad esempio, duecento pezzi tra libri e riviste (che peraltro non andrebbero destinate a quella raccolta) sono rimasti in bella mostra fuori dai cassoni per parecchie settimane, prima che il Comune inviasse una richiesta ufficiale a Sesa.



La raccolta di libri usati non rientra in alcuna concessione firmata da Sesa (che ha raccolto il fardello di Padova Tre) con i Comuni del territorio, dunque ogni Comune dovrebbe provvedere in autonomia a recupero e smistamento dei libri raccolti dal “fu Libro Zone”. «Di fatto noi oggi riceviamo le segnalazioni dei Comuni che lamentano i cassonetti pieni, li recuperiamo e li portiamo in ecocentro. L’argomento, però, sarà oggetto di discussione con gli enti interessati», spiegano da Sesa. Oggi sono in ecocentro e sono ancora libri. Domani, però, diventeranno rifiuti. In barba a chi, magari con una punta di malinconia, aveva deciso di donare quei volumi alla collettività. —

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