I parrocchiani ribelli si trovano il vescovo a celebrare la messa

Mattiazzo ieri a Pieve, deciso a mettere la parola fine al caso del prete accusato della sparizione di 140 mila euro
BARSOTTI - MESSA DEL VESCOVO
BARSOTTI - MESSA DEL VESCOVO

CURTAROLO. «Arriverà presto un nuovo parroco, le lettere anonime sono indegne e le ho cestinate tutte». I parrocchiani di Pieve ieri mattina sono rimasti sorpresi: a celebrare la messa della domenica è arrivato il vescovo Antonio Mattiazzo, che ha voluto mettere la parola fine al caos scoppiato dopo l'improvviso addio di don Emanuele Gasparini: l'ex parroco aveva rinunciato all'incarico dopo essere stato accusato della distrazione di 140 mila euro della parrocchia di Cassola (Vi), che aveva seguito per 14 anni fino al 2010. Una vicenda che ha turbato la comunità, con un susseguirsi di chiacchiere e polemiche. Dopo la celebrazione, Mattiazzo ha chiesto ai fedeli di rimanere seduti e ha letto loro un comunicato: «Arriverà un nuovo parroco, don Lorenzo Donà, che ora guida la comunità di Campolongo Maggiore. Grazie a don Paolo Scalco e a tutti i sacerdoti per l'aiuto che hanno dato in questi mesi. Ora è necessario sostenere don Lorenzo con spirito di unione e collaborazione».

Pieve deve lasciare da parte i veleni anche perché la vicenda di don Emanuele riguarda Cassola, mentre «Pieve non c'entra nulla». Mattiazzo non ha nascosto il disappunto per la serie di lettere anonime che gli sono state recapitate: «Si tratta di missive indegne e sono state tutte cestinate». Si volta pagina: «Continuo a ricordarvi nella preghiera e vi porto i saluti di papa Francesco, che ho incontrato con gli altri vescovi a Roma», il commiato di Mattiazzo. La maggior parte dei parrocchiani è sempre stata dalla parte di don Emanuele: anche il consiglio parrocchiale aveva espresso la massima solidarietà nei confronti dell’ex parroco, definendolo vittima di «una vigliaccata».

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