I punti “local” irritano le categorie

Confesercenti: «La grande distribuzione occupa tutto il mercato»

Nell’anno in cui il Gruppo Pam, di proprietà della famiglia veneziana dei Bastianello, festeggia i 60 anni di vita, continua in città l’apertura di “Pam local”, punti vendita più piccoli ma centrali.

Oltre ai supermercati tradizionali che si trovano in piazzetta Garzeria, a Santa Croce e in galleria San Carlo all’Arcella, sono stati aperti nuovi piccoli Pam, sia in centro che nelle periferie. Uno degli ultimi nati è quello che si trova alla fine di via San Francesco, prima di piazzale Pontecorvo, dove una volta c’era il supermercato “Meta”. Gli altri “Pam local” sono stati aperti in via Portello 13, in via Altinate 121, in piazza delle Erbe 19, in corso Milano 90.

In tutto sono cinque ma sembra imminente l’apertura di un nuovo punto vendita in corso Umberto, sotto i portici di Palazzo Olzignani. L’azienda infatti ha vinto il ricorso con la Sovrintendenza che aveva bloccato i lavori.

Un proliferare di piccoli punti vendita iperlocali ma sempre gestiti dalla grande distribuzione non piace per niente alle associazioni economiche di categoria: «La qualità della vita e la distribuzione dei prodotti a chilometro zero sono garantite solo dai negozi di vicinato e dagli ambulanti dei mercati – osserva Nicola Rossi, presidente della Confesercenti – Ormai la grande distribuzione copre l’88% di tutti i generi alimentari consumati dagli italiani. In pratica i negozi di vicinato e gli ambulanti, compresi quelli delle pazze, distribuiscono solo il 12%. Basta! Basta! Basta! Le istituzioni, che hanno la competenza amministrativa sulle aperture richieste dalla grande distribuzione, devono imparare a dire di no. Senza i negozi e senza le piazze piene di bancarelle le città rischiano di diventare veri deserti senza vita». (f.pad.)

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