I vigili cambiano abito, rinnovato il guardaroba

Il Comune rinnova il guardaroba estivo al corpo di Polizia municipale, spendendo saggiamente e oculatamente: 21.982 euro per le camicie e 2.861 euro per gli impermeabili, ma dopo ben tre anni dall’ultimo shopping.
Regolamento regionale vuole che la massa vestiaria dei vigili sia sostituita ogni due anni, ma il Comune padovano ha scelto (raggiungendo un accordo interno con i sindacati) di procrastinare a un triennio la sostituzione di divise e accessori, per risparmiare portafoglio e ambiente.
E così anche i vigili si comportano come una normale famiglia, rifiutando gli sprechi. Le camicie nuove sono quelle estive e sono della ditta Reos confezioni srl di Renzo Battistuzzi di San Vendemiano, in provincia di Treviso. I k-way, invece, sono stati prodotti dalla ditta Kaama srl. Il rinnovo degli abiti della Polizia locale rientra nella massa vestiaria che fornisce il Comune e fa parte di una normale fornitura che veste pure i messi comunali, il personale Ata della scuola (ex bidelli), gli operai comunali (come gli stradini) e i nonni vigili.
Di questa spesa se ne occupa il settore Patrimonio: «In media spendiamo 40 mila euro all’anno per vestire in maniera stabile 600 dipendenti comunali e per le attrezzature che indossa il personale a seconda della funzione: abiti da cantiere (che sono la spesa più importante quando vengono rinnovati, dalle scarpe antinfortunistica ai caschetti), gilet luminosi per chi lavora in strada e così via», spiega l’assessore Andrea Micalizzi, «Anche su questo capitolo abbiamo cercato di risparmiare: la normativa regionale ci impone una durata per ogni indumento: ad esempio, la Polizia municipale, secondo le tabelle regionali, dovrebbe vestire ogni due anni. L’Amministrazione, invece, ha raggiunto un accordo sindacale interno che allunga a tre anni questo periodo. Vogliamo stimolare comportamenti virtuosi e responsabilizzare le persone. Dalle nostre verifiche la strategia funziona bene e stiamo ottenendo buoni risultati: gli agenti non consegnano le camicie dopo due anni e questo comporta una cura diversa, più attenta, ogni vigile responsabilmente non sciupa né la camicia né altro ed è chiamato a occuparsi del suo vestiario con diligenza. Non c’è da sorprendersi. Non è né più né meno la scelta di una famiglia normale che deve fare i conti con la crisi economica e adotta la saggia mentalità di rifiutare gli sprechi».
Elvira Scigliano
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