Il capo del Genio Civile di Este vende software in nero

Indagine in Procura sul responsabile (ora trasferito) della sede di Este, dove in dicembre è stato arrestato un funzionario

ESTE. Viene da pensare che porti sfortuna l’incarico di capo del distaccamento estense del Genio civile. O forse, semplicemente, che il malcostume nel “pubblico” sia un fenomeno senza freni inibitori, sempreché la prospettazione dell'autorità giudiziaria trovi solidi e definitivi riscontri. Già, perché il responsabile della sede di Este del Genio è finito sotto inchiesta da parte dei pubblici ministeri padovani Paolo Luca e Federica Baccaglini. Di nuovo, anche se il dirigente, nel frattempo, è cambiato. Stavolta si tratta dell'ingegnere Nicola Giardinelli, 58 anni, di Vicenza. L'ipotesi di reato, al momento, è quella di evasione fiscale, ma non si esclude che possano essere individuati altri illeciti con il procedere degli accertamenti affidati ai carabinieri del nucleo investigativo.

Il sospetto è che Giardinelli abbia elaborato e venduto un programma di contabilità elettronica forte delle sue competenze tecniche in materia (è autore di un volume dal titolo “Software per gestione di preventivi e contabilità lavori per le opere pubbliche”). Un “doppio” lavoro che non sarebbe permesso al dirigente regionale, visto che tra gli acquirenti ci sarebbero una quindicina di aziende in rapporti di lavoro con il Genio civile, ente preposto alla sicurezza idraulica del territorio con azioni di sorveglianza e di manutenzione. Dal 28 dicembre scorso Giardinelli non lavora più a Este.

Quel giorno la giunta regionale del Veneto approva una delibera che prevede l’affidamento al tecnico dell’incarico di responsabile dell’Unità complessa del Genio civile di Vicenza e il mantenimeno ad interim del Servizio tecnico al Genio di Rovigo. Una delibera firmata dal governatore Luca Zaia che fa propria una nota del segretario regionale per l’Ambiente il quale, si legge, «rappresenta la necessità di provvedere ad alcune modifiche organizzative nel Genio». È fresco di quei giorni, il 13 dicembre, l’arresto di un funzionario del Genio di Este, il geometra Alessio Sturaro di Stanghella, bloccato con una bustarella in tasca di duemila euro, piccolo anticipo di una dazione (reclamata) di cinquemila per accelerare il rilascio di un certificato sullo stato di avanzamento di alcuni lavori. Certificato senza il quale un imprenditore padovano non avrebbe incassato l’anticipo del pagamento per opere realizzate nell’ambito di un appalto regolarmente vinto. È proprio nel corso di quell’indagine che vengono interrogati decine di imprenditori in rapporto con il Genio. E alcuni parlano di funzionari di “manica larga” con alcune ditte quando si tratterebbe di rilasciare concessioni. In questi giorni la giunta regionale ha cambiato anche il vertice del Genio civile di Padova: il nuovo responsabile è l’ingegnere Tiziano Pinato che, in qualità di membro di una commissione tecnica dell’Arpav, non aveva esitato a segnalare presunte irregolarità nell’Agenzia regionale. Sulla vicenda c’è un’inchiesta giudiziaria.

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