Il cerimoniale azteco del rito di primavera in prima europea

I discendenti del popolo precolombiano radunati a celebrare anche nel Vecchio Continente il magico risveglio della natura
Di Alessandro Cesarato
BELLUCO CERIMONIA AZTECHI EQUINOZIO PRIMAVERA CORREZZOLA
BELLUCO CERIMONIA AZTECHI EQUINOZIO PRIMAVERA CORREZZOLA

CORREZZOLA. Cultura e tradizione azteca in vetrina per due giorni in Corte Benedettina per celebrare l’arrivo della primavera. Un turbinio di colori, musica, danza, ritmo e canto, ma anche di momenti di preghiera e veglia. Un evento di grande portata, visto che è stata la prima volta che una cerimonia di questo tipo viene proposta in Europa. L’evento è stato organizzato dall’associazione culturale “Il sentiero di Yara” in collaborazione con la “Comunidad tradicional Azteca-Mexicana en Europa” e il patrocinio del Comune. Venerdì e ieri, nel complesso benedettino, si sono riunite genti provenienti dal Sud America, dagli Stati Uniti e da vari paesi europei, unite dalla comune origine azteca. Oltre un centinaio di persone si sono ritrovate per la cerimonia di benvenuto alla primavera, in concomitanza con l’equinozio. Si celebrava il ritorno del signore Xipe Totec, divinità legata alla rinascita, al passaggio dalla morte alla vita e viceversa, dio dell'agricoltura e delle stagioni. Si tolse la pelle per dare nutrimento all'umanità, simboleggiando il seme del mais che perde la scorza esterna per germogliare. La notte tra venerdì e ieri è stata dedicata a una lunga veglia per onorare gli antenati con i fiori. Ieri, dalle 12 e per tutto il pomeriggio, all’aperto, attorno ad uno degli alberi secolari della Corte, è stato invece il momento molto emozionante della danza messicana tradizionale Azteca-Mexicana. Non un semplice ballo, ma un rituale di sacrificio e ringraziamento, di purificazione del corpo e della mente. Un mezzo per cercare l’armonia con la terra e il cosmo. Guidati da sciamani, "sahumatrici", "malinches", "caracoleros" e "atecocoiani", tutti vestiti di maschere e piume, al ritmo di suoni ancestrali scanditi dai tamburi, i partecipanti incessantemente hanno eseguito i passi caratteristici di questo tipo di danza che rappresentano tutti gli elementi naturali: l’acqua (zigzagando), il vento (girando o facendo delle giravolte complete), la terra (avanzando sfregando con i piedi) e il fuoco (saltando sul posto e avanzando e retrocedendo). Uno spettacolo emozionante.

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