Il “concorso dei veleni” Cosmi e Ambrosini al Tar: «Va annullato»

Dopo la rinuncia a sopresa del vincitore Massimo Franchi, il “concorso dei veleni” per la cattedra universitaria di prima fascia di Ostetricia e Ginecologia, riserva ulteriori novità sul versante giudiziario. Erich Cosmi e Guido Ambrosini, i medici giunti in seconda e quarta posizione nella competizione concorsuale bandìta dal Bo, hanno depositato i rispettivi ricorsi al Tar, sollecitando «l’annullamento previa sospensione» della prova.

Entrambi sostengono l’illegittimità della composizione della commissione giudicatrice (fin dall’inizio avevano richesto l’adozione del sorteggio, negata dall’ateneo) e, in particolare, Cosmi lamenta «la tensione e il contrasto creatisi creatosi con il Direttore della Clinica, professor Nardelli» e cita fonti di giurisprudenza favorevoli «all’estrazione a sorte, trattandosi dell’unico metodo diretto a scongiurare il rischio di vischiosità ambientali o di nomine sospette dal punto di vista del requisito della imparzialità».

A ciò si aggiunge la contestazione nel merito dei punteggi assegnati, ovvero «la commistione illegittima tra criteri e profili, quello delle pubblicazioni e quello della “attività di ricerca”, che deovevano rimanere distinti». Morale della favola: Cosmi e Ambrosini chiedono la nomina di una nuova commissione che giudichi i requisiti dei tre candidati “superstiti” (incluso cioè Pietro Litta) dopo l’uscita di scena del primario veronese. In attesa di una decisione a riguardo dell’università , ora la parola è ai giudici di Venezia.

F.T.

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