Il crac dei rifiuti. Alessandro Baldin condannato per peculato: tenuti in cassa 600 mila euro

La somma doveva essere versata dal presidente del Consorzio Padova Sud alla Provincia di Padova come tributo ambientale
Don Luigi Ciotti e Alessandro Baldin
Don Luigi Ciotti e Alessandro Baldin

ESTE
Un anno, due mesi e dieci giorni: questa la pena inflitta ieri all’esito del rito abbreviato dal gup del tribunale di Rovigo a Alessandro Baldin, presidente del Consorzio Padova Sud. L’accusa per Baldin era di peculato e si riferisce alla somma di 600 mila euro che, in qualità di presidente del Consorzio che riscuoteva la tariffa rifiuti per i Comuni della Bassa padovana e del Piovese, avrebbe dovuto versare alla Provincia di Padova come tributo ambientale.

La vicenda

Quello celebrato ieri in tribunale a Rovigo non è che un filone di una inchiesta ben più vasta che da qualche anno ormai, ha travolto il sistema di gestione del servizio rifiuti che era in capo alla società Padova Tre, controllata al cento per cento dal Consorzio Padova Sud, di cui sono soci una cinquantina di Comuni. Padova Tre è stata dichiarata fallita a inizio ottobre 2017 con un buco di quasi 40 milioni di euro. Mentre la società era ancora ufficialmente in attività, il Consorzio Padova Sud ha forzato la sua missione che doveva essere di controllo (e per anni controllo non c’è stato come hanno svelato le indagini sfociate in più di un procedimento penale) fino a farsi parte attiva nella gestione del servizio rifiuti, in particolare avocando a sè la riscossione delle bollette.

L’accusa

Le indagini svolte dal Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Padova hanno rilevato, tra le altre irregolarità, anche il mancato pagamento alla Provincia di Padova del tributo ambientale (Tap) derivato dalle tariffe, sia da parte di Padova Tre prima, sia da parte del Consorzio Padova Sud dopo. Nel primo caso l’accusa di peculato era ricaduta sui vertici della società - Stefano Chinaglia, Egidio Vanzetto e Simone Borile - nel secondo invece sul presidente del Consorzio, ovvero Alessandro Baldin. Quest’ultimo ha optato per il rito abbreviato che si è celebrato ieri mattina in tribunale a Rovigo.

La condanna

La Procura aveva chiesto l’assoluzione per Baldin, rilevando che in una fase successiva il Consorzio Padova Sud ha provveduto a versare il tributo, quantificato in 600 mila euro, alla Provincia. La ricostruzione non ha tuttavia incontrato il favore del giudice. Che infatti ha condannato Baldin a un anno, due mesi e 10 giorni. Secondo il giudice, infatti, anche se il tributo è stato infine saldato, il peculato si sarebbe comunque compiuto, dal momento che il Consorzio ha trattenuto nelle sue casse e quindi nella sua disponibilità, il denaro. Il primo grado si è concluso perciò con la condanna contro cui Baldin annuncia di voler fare appello. —
 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova