Il dottor Serpotta vuole tornare a lavorare e denuncia l'azienda ospedaliera

AZIENDA Serpotta vuole lavorare
Voleva lavorare oltre il limite di età, ma l'azienda ospedaliera ha detto «no». Così Guglielmo Serpotta, ginecologo già in forza alla Divisione ostetrica, non ha esitato a rivolgersi al Tribunale di Padova, sezione Lavoro, per fare valere le proprie ragioni. Il medico chiede al giudice di non applicare il provvedimento che porta la data del 29 dicembre 2008 con cui l'azienda ospedaliera di Padova ha rigettato la domanda di trattenimento in servizio oltre il limite di età. Guglielmo Serpotta, collocato in quiescenza a partire dall'1 maggio 2009 aveva chiesto di proseguire il rapporto di lavoro fino al 30 aprile 2011. Incassato il «no», si è rivolto al Tribunale chiedendo la condanna dell'amministrazione ospedaliera al pagamento delle somme relative alle retribuzioni per il periodo che va dall'1 maggio 2009 al 30 agosto dello stesso anno, oltre al risarcimento dei danni. Chiamata in giudizio, l'azienda ospedaliera ha affidato la propria difesa all'avvocato Giorgio Fornasiero. Guglielmo Serpotta è stato coinvolto in una vicenda drammatica, che risale al luglio scorso. Il ginecologo avrebbe provocato farmacologicamente un aborto fuori tempo massimo su una trentenne che portava in grembo un bimbo di 26 settimane, che la donna credeva malformato. Dall'amniocentesi e dalla tac non erano emerse anomalie e nemmeno malformazioni fetali. (fa.p.)
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