Il flagello Nysius ama colza e cereali e s’intrufola in casa . A Bagnoli scatta l’allarme

Non bastava l’invadente cimice dell’olmo a turbare l’estate di decine di famiglie, ora ci si mette anche un altro piccolo ma fastidioso insetto che prolifera indisturbato, complici il caldo e le coltivazioni di soia. Si chiama Nysius, è un ligeide, un insetto minuscolo, come aspetto a metà strada tra una cimice e una mosca, ma molto più piccolo, che popola soprattutto le colture estensive, in particolare la colza, ma anche altri cereali e piante spontanee.
Con le alte temperature della scorsa settimana e dopo le trebbiature delle coltivazioni, questi minuscoli insetti si spostano in grandi nuvole nere dai campi alle abitazioni adiacenti. Quest’anno la loro presenza è particolarmente evidente fra Bagnoli e Agna e decine di famiglie sono alle prese con questi ospiti non graditi che si intrufolano ovunque.
Non sono pericolosi per l’uomo ma il fastidio che arrecano è notevole. Inoltre stanno diventando un problema in agricoltura perché sono fitofagi, succhiano le sostanze nutrienti da piante e frutteti, rovinando il raccolto. Rappresentano pure un pericolo per la sicurezza stradale, come spiega il sindaco Roberto Milan: «Abbiamo trovato numerosi nugoli di questi insetti lungo le nostre strade: con il passaggio delle auto si forma una patina nera scivolosa, quindi pericolosa. Nei giorni scorsi abbiamo segnalato con cartelli e nastro bianco e rosso alcuni punti critici. I temporali e il vento del fine settimana hanno spazzato via la maggior parte degli insetti quindi sotto questo aspetto va un po’ meglio. Se però le temperature torneranno sopra la media, gli insetti si sposteranno nuovamente. Abbiamo riscontrato una maggiore presenza in prossimità delle coltivazioni di colza, una pianta che il nysius predilige. Oltre a rovinare le coltivazioni sta esasperando decine di residenti perché cerca il fresco all’interno delle case, in ogni anfratto».
È un insetto infestante, non facile da debellare, per questo il sindaco ha chiesto l’intervento dell’Ulss 6. La disinfestazione su larga scala non è possibile perché non ci sono prodotti specifici per questa specie e i normali insetticidi rappresentano una minaccia per gli insetti utili, a partire dalle api. Nelle abitazioni private invece i trattamenti possono essere eseguiti localmente, nei punti in cui si concentrano gli insetti, adottando le cautele e gli accorgimenti necessari quando si usano gli insetticidi. «Ovviamente questo non basta» aggiunge Milan «pertanto ho chiesto all’Ulss di attivarsi con il Servizio fitosanitario regionale per introdurre una specifica pratica agronomica nelle coltivazioni di colza, in modo da prevenire l’infestazione massiccia. Chiediamo inoltre alla Regione di autorizzare l’abbattimento delle piantagioni di olmo siberiano responsabili dell’invasione, mai del tutto risolta, della cimice dell’olmo».
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