«Il futuro è nostro cresceremo ancora»

Il consigliere Pasqualetto: «Ricerca e sviluppo, siamo al top»
BARON-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-PRIMO CONSIGLIO COMUNALE.PASQUALETTO
BARON-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-PRIMO CONSIGLIO COMUNALE.PASQUALETTO

Più 100 eventi, oltre 10 mila partecipanti che hanno seguito le presentazioni di più di 150 speaker nazionali e internazionali. Questi i numeri di una settimana dell’innovazione, la Padova Innovation Week, che ha raggiunto alla sua prima edizione i risultati di una convention affermata negli anni. «Un grazie va al Comune di Padova e al sindaco Giordani», esordisce Carlo Pasqualetto, consigliere comunale con delega all’Innovazione e ideatore, «che ha avuto fiducia in un’iniziativa in fase di start up e, come un vero imprenditore, ha avuto il coraggio di scommettere su un progetto che si è dimostrato un successo. Ma un grazie va pure a tutti gli enti coinvolti. Ciascuno a suo modo, Camera di Commercio, Università e Galileo Visionary District sono enti che favoriscono e fertilizzano l’ecosistema dell’innovazione offrendo un luogo adatto a chi voglia investire le proprie energie e la propria vita nel creare nuova impresa».

La rassegna ha dimostrato di avere le potenzialità per diventare un punto di riferimento per il trasferimento tecnologico dell’intero nordest. Padova può ambire a diventare uno dei vertici del nuovo triangolo industriale che la vede assieme a Milano e Bologna come motore dello sviluppo industriale del Paese?

«I numeri dimostrano che l’ipotesi su cui abbiamo costruito la Padova Innovation Week - quella secondo cui qui cresce un sistema dell’innovazione attivo che ha voglia di competere e di raccontare se stesso - è reale».

Chi c’è dentro?

«È un sistema ancora circoscritto nel numero delle imprese coinvolte ma in costante crescita e che lavora giorno dopo giorno in contatto con l’Università e con incentri di ricerca del territorio perché consapevole che lo sviluppo parte proprio dalla ricerca ma che è pure consapevole del valore strategico della trasformazione della ricerca in tecnologia. Padova, ne sono testimoni gli indicatori occupazionali e di crescita produttiva, sta dimostrando che il suo tessuto economico ha la capacità di assorbire innovazione e trasformarla in valore aggiunto per le sue imprese e la sua comunità».

Questa rassegna ha riempito un vuoto.

«La Padova Innovation Week è nata da un bisogno latente di fare squadra tra i festival e le iniziative che già erano eccellenza del territorio (Galileo Festival, Premio Letterario Galileo, Tedx). E si è concretizzata nel giro di poche settimane grazie ad un organizzazione snella che ha coinvolto meno di una decina di persone in questa prima versione».

Come avete fatto?

«Abbiamo scelto di mirare a un approccio rapido, estremamente leggero e focalizzato all’obiettivo. Un approccio che ci permettesse di imparare velocemente dai nostri errori. Il risultato del nostro lavoro ci fa credere nello sviluppo di una prossima edizione migliorata ma la cui filosofia di base rimane a stessa: la Padova Innovation Week deve rimanere un laboratorio di sperimentazione continua. Una cifra che vuole essere quella della parte più vitale del tessuto economico e sociale della nostra città. Un tessuto formale e informale a supporto dell’innovazione che risponde alle idee ai desideri dei visionari, permette l’incontro fra persone, brevetti, tecnologie e strumenti finanziari disponibili. Un ecosistema che si sta evolvendo in fretta e che crediamo sia pronto a sbocciare nei prossimi anni come via padovana all’evoluzione tecnologica dei territori».

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